Altavista, ciao. Finisce così, in una lista di 12 servizi dismessi, il più popolare dei servizi di Yahoo. Nel restyling di Marissa Mayer non c’è spazio per Altavista.
Nasceva nel 1995, Altavista. E raggiunse subito, nel giro di un anno, i 25 milioni di utenti ed i 13 milioni di ricerche quotidiane. Quanti ne bastavano per diventare leader del mercato. Per superare la concorrenza in maniera netta. Grazie, soprattutto, a una velocità mai vista prima. Nel 1996 il motore di ricerca diventa il canale ufficiale di Yahoo. E anche di Google. Lento, però, era iniziato il declino. Che coincideva coi successi di Larry Page e Sergei Brin a Mountain View.
Migliore su una base di 100mila siti web – anche e soprattutto per la potenza delle macchine su cui Digital, l’azienda che aveva ideato il motore di ricerca, poteva contare -, Altavista si ritrovata in difficoltà davanti all’evoluzione, velocissima, del settore. Con Google a dettare i tempi. Da allora e ancora oggi. Certo, Altavista sarà stato ispirazione, fonte e base di partenza anche per chi, oggi, domina il Web.
Rimane il fatto che Altavista chiude. Yahoo ha deciso. Eliminato, assieme a Axis, Browser Plus, Citizen Sports, FoxyTunes, RSS Alerts, Neighbors Beta, Stars India, Downloads Beta, Local API e Term Extraction API. Ciao a tutti.