“La ricerca tradizionale non esiste più, è fallita”.
Ad affermarlo è Stefan Weitz, direttore di Bing, in un’intervista pubblicata su Huffington Post.
Weitz definisce “brillante” il modello di indicizzazione dei siti web lanciato da Google ormai 12 anni fa: “Una visione grandiosa per il Web di allora, che era un Web fatto di documenti, pagine testuali e connessioni”, ha spiegato.
Eppure oggi “la ricerca tradizionale è fallita: la nozione standard di ricerca, guardare ai testi presenti nelle pagine, ai backlink… tutte queste cose non funzionano più”, sostiene Weitz, che nella sua intervista non risparmia nemmeno il +1 di Google.
“Il pulsante +1 attualmente si trova solo nei risultati delle ricerche. Non amo molto spesso i risultati delle ricerche. Amo i siti, ma non i risultati in quanto tali. Francamente, non so quanto possa essere utile far sapere quali risultati ci piacciono”, commenta.
E’ anche vero, però, che Google permetterà di inserire il +1 anche nei contenuti dei siti web grazie a una serie di pulsanti.
E’ noto, intanto, che Bing abbia sposato la causa Facebook, integrando nei risultati delle ricerche i “Like” lasciati dalla propria rete di contatti (gli amici, per intenderci) sul social network di Mark Zuckerberg.
Social Search a tutti gli effetti, dunque.
Semplici punti di vista. Questo puoi dirlo quando detieni oltre l’80% delle ricerche mondiali (cifra che non superi nemmeno negli states dove “scrivono” che ultimamente vai forte)
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