La bufala sulla velocità che non influisce sul ranking è una bufala


Bufala - Speed
Questa mia riflessione nasce dopo aver visto gli effetti causati, sul pensiero dei miei colleghi, dall’articolo I siti veloci hanno ranking migliori? Macché, è una bufala! scritto da Enrico Altavilla.

Premessa

Trovo d’obbligo questa premessa: ciò che segue è solo una mia opinione. Questo articolo non ha l’intento di essere né polemico né altro ma solo una opinione (probabilmente totalmente sbagliata).
Seguo Enrico Altavilla da anni, sia sui socials, sia sul suo blog e se potessi lo seguirei anche fisicamente (al suo fianco imparerei più che in un qualunque corso o master): ne ho una stima immensa.
Dunque se Enrico dice A ed io dico B voi dovete fare A.
Questo però non mi esime dall’avere una mia opinione: nella vita ritengo che sia meglio avere una propria opinione, anche se errata, che non averne affatto.

La velocità non incide sul ranking

Questa è la frase principale che ho sentito echeggiare ma non ne capisco il motivo.

La precisazione di Matt Cutts secondo la quale i siti veloci non ricevono una spinta ma i siti lenti tendono a posizionarsi peggio significa che il segnale della velocità è impostato sempre ad 1 per i siti veloci, ma che il suo valore scende sempre più sotto 1 via via che aumenta il numero di secondi che l’utente deve attendere per ricevere la risorsa.

Da questa frase desumo che dunque la velocità è un fattore di ranking.

Cosa è un fattore?

Matematicamente un fattore è un valore che moltiplicato per un valore di partenza da un valore finale.

Senza scendere nei particolari diciamo che esistono tre fattori

  • Fattore negativo
    E’ un valore compreso tra 0 e 1 che causa la diminuizione del valore iniziale
    10 * 0,9 = 9
  • Fattore nullo
    E’ dato dal valore 1 che non causa alterazione del valore iniziale
    10 * 1 = 10
  • Fattore positivo
    E’ un valore maggiore di 1 che causa l’aumento del valore iniziale
    10 * 1,1 = 11

Un fattore di ranking non deve essere inteso dunque solo come fattore positivo.
I siti non veloci hanno un fattore minore di uno, ergo la velocità è un fattore di ranking.

La velocità superluminale non migliora il ranking

Ok, logico. Se il mio sito carica in 0,2 secondi, diminuire tale tempo a 0,1 secondi non mi servirà per aumentare il mio ranking.
Questo però non significa che le performance di un sito web non siano importanti, altrimenti potremmo dire che qualsiasi cosa non lo è. Non si può affermare qualcosa isolando un fenomeno dal suo contesto.

Potrei fare un parallelo con un’auto da formula 1…

affermando che “la potenza del motore non incide sulla velocità, ma la sua forma (l’aerodinamica) si” poiché fisicamente esiste un limite per cui la forza dell’aria diventa uguale e contraria alla forza dell’auto e che un aumento di potenza del motore non causerebbe un aumento della velocità finale, cosa che invece accadrebbe lavorando sull’aerodinamica.

… ma forse andrei troppo fuori tema 🙂 .

SEO Borderline

La discussione si è spostata successivamente sul cercare di “stabilire dei valori soglia” oltre i quali la velocità andrà ad incidere sul ranking.
Chi mi conosce, sa come la penso (potete leggere la mia definizione di SEO presente nell’articolo di Andrea Pernici Ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) per farvi un’idea): quando realizzo un sito non penso mai di “ottimizzarlo per i motori di ricerca”, ma mi sforzo al massimo di ottimizzarlo per l’utente che lo utilizzerà. Io penso che:

  • I miei “clienti” sono gli utenti e non i crawlers
  • Il sogno dei motori di ricerca è dare un unico risultato, quello giusto, leggendo nel pensiero dell’utente (ok, ho estremizzato, però fa rendere l’idea). Dunque realizzare un sito ottimizzato per l’utente implica che sarà ottimizzato (sempre di più) anche per i motori di ricerca.
  • Se realizzo qualcosa la realizzo al meglio.

Scenario ipotetico

Google Turtle UpdateIpotizziamo che venga calcolato, o che venga scoperto, oppure che venga ufficializzato, che 5 secondi sia la soglia limite.
Allora mi basterebbe realizzare siti veloci 4,5 secondi per avere un fattore nullo (non negativo).

Ma, un anno dopo, e dopo aver sviluppato decine di siti, Google rilascia il Turtle Update, spostando la soglia da 5 a 4 secondi. Il risultato è: ritrovarmi con decine di siti con un fattore negativo che inciderà sul loro ranking.

Realizzare un sito per l’utente e non prettamente per i motori di ricerca mi ha fatto passare sempre notti tranquille ad ogni “zoo update” di Google.

Conclusione

Come già affermato nella premessa, in questo articolo ho espresso solo il mio punto di vista… errato. Qualora si rivelasse invece corretto, gioverebbe a chi, come me, ritiene che la velocità sia importante, in particolar modo oggi, considerando anche il crescente utilizzo dei dispositivi mobile 😉 .

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