Un nuovo report State Of The Union ci segnala qualcosa di molto interessante: “I siti ecommerce che utilizzano CDN sono più lenti di quelli che non la usano”.
Da tempo sostengo la poca utilità di utilizzare CDN per tutta una serie di motivi e che va valutata con attenzione la scelta solo sulla base delle reali necessità. Questa ricerca mette in luce un aspetto che è molto importante e che non mi stancherò mai di ripetere, ossia di ottimizzare sulla base del proprio pubblico.
Secondo lo studio infatti il TTI (Time to interactive document) viene ritardato di 1 secondo in caso di uso di CDN. Questo è un aspetto molto importante quando si parla di Web Performance Optimization e di migliorare l’esperienza utente.
Ovviamente questo non significa che le Content Delivery Network non siano utili, ma che non sono la soluzione a tutti i mali e soprattutto evidenziano quanto siano stupidi gli strumenti che danno punteggi sulla base delle best practice (in quanto tali).
Oltre a questa importante rilevazione ci sono altri interessantissimi dati che non ci possono far troppo sorridere. Tempo fa avevamo visto che i siti web stavano rallentando sempre di più ed il trend non cambia.
Le 5 principali scoperte
1. Il sito mediano tra i top 500 impiega 10 secondi per caricare. Nel 2012 questo valore era di 6.8 secondi, il che significa che le pagine sono più lente del 47% rispetto a due anni fa.
2. I top 100 sono più lenti nel complesso dei top 500. Il valore mediano è infatti di 10.7 secondi.
3. 40% di chi compra online abbandona il sito se impiega più di 3 secondi a caricare. Se si considera che la pagina ecommerce mediana impiega 5,4 secondi per diventare interattiva la maggior parte dei siti perde grandi opportunità di guadagno. La maggior parte dei siti impiega troppo tempo per diventare usabile.
4. 75% dei top 100 siti usa una CDN e il loro TTI è più lento di quelli che non la usano. Per questi siti il TTI è di 5,7 secondi contro i 4,7 dei non-CDN. Un secondo sul TTI è un tempo enorme. A WebReevolution mostrai come quel secondo impattava moltissimo sulle vendite.
5. Ancora troppi siti non comprimono correttamente le immagini.