Ogni SEO che si rispetti conosce uno dei punti fermi tra le norme di Google: no alla compravendita di link in rete, condizione riportata tra le linee guida del motore di ricerca.
Ma un test i cui risultati sono pubblicati stamane su Search Engine Land mostra come siano oltre 400 i risultati alla ricerca “This post in sponsored by Google“, con particolare riferimento al browser Chrome.
Sembra dunque che Google sostenga campagne di post sponsorizzati e link pagati per spingere, di fatto, il proprio browser sul suo stesso motore di ricerca, violando di fatto le sue linee guida. Una situazione a dir poco equivoca, soprattutto perchè lo stesso Matt Cuts, il volto di Big G, sostiene fermamente l’importanza di utilizzare link nofollow all’interno di post sponsorizzati; non come avviene qui, tanto per intenderci:
Il link che vedete attivo in questa pagina conduce direttamente al download di Chrome, senza nofollow. Anche il video conduce alla pagine che permette di scaricare il browser e non è collegato a servizi di video-sharing come YouTube, ma anch’esso fa parte di una campagna di sponsorizzazione targata Google, come dimostrato dalla dicitura in basso a destra della pagina.
E pensare che a Mountain View l’argomento della compravendita di link era stata al centro dell’attenzione lo scorso anno, quando divers (e celebri) erano state le penalizzazioni o le condanne nei confronti di marchi come JC Penney o Forbes.
Nel suo post su Search Engine Land, l’autore Danny Sullivan scrive un passaggio importante: “Google paga per produrre un sacco di immondizia, la stessa che il suo Panda Update è stato progettato per penalizzare”.
Anche cercando “Review: Google Chrome” e dunque andando a caccia di recensioni sul browser, spuntano risultati che parlano dei “benefits” di questo prodotto sviluppato a Mountain View, con riferimento a chiari post sponsorizzati con link attivi. Due dei primi dieci risultati parlano di benefici, il loro effetto su potenziali nuovi utenti è evidente.
Anche il New York Times ha pubblicato un articolo recente in cui si parla proprio dell’auto-promozione selvaggia di Google, in particolare per promuovere Chrome.
La questione è intricata e controversa: è giusto che Google si sponsorizzi in questo modo, col rischio di violare le norme che esso stesso impone?
Qual è il vostro pensiero?
Onestamente non mi meraviglia.
Finche’ Google non decidera’ di differenziare un vero e puro motore di ricerca e un motore di ricerca con tutti i suoi servizi, ci saranno sempre piu’ casi di questo genere.
Poco tempo fa e’ stato anche descritto come in google.com i risultati dei voli di Google Flight andavano a coprire risultati naturali di alcune agenzie di viaggio o altri servizi.
Questo sicuramente non e’ giusto, ma purtroppo e’ normale: Google deve pur guadagnare e vivere.
Quindi l’unica soluzione sarebbe avere un Google nudo e crudo, e un Google sponsorizzato. Oppure, utilizzare altri motori di ricerca.
Diciamo che aspettarselo mi sembrava normale. Più grave sarebbe che oltre al posizionamento dei post facesse cleaning sui post o recensioni negative. Qualcuno ne ha esempi?
Invece per tutti i praticanti del video seeding ai fini adv specifico meglio un concetto che dall’articolo non si desume:
https://www.unrulymedia.com/ che è la piattaforma di video adv internazionale del primo esempio apporta sempre il no follow ai link (Sponsored By XYZ) quindi nessun problema. Piuttosto è il post sponsorizzato che crea problemi: il link all’interno dell’articolo dovrebbe averlo.
Molte piattaforme infatti fanno editare il contenuto adv su una dashboard interna e poi chiedono di copiare ed incollare il contenuto i cui link sono “rigorosamente” no follow e con la dicitura a fine articolo “articolo sponsorizzato da xxx”. Anche questo non c’è nell’esempio. Fa ridere quindi pensare che “il video è sponsorizzato” e l’articolo che lo contiene no.
Tecnicamente può farlo e quindi lo fa. Certo non è giusto, ma a quest’ora dormono tutti…