Google e link innaturali, il caos continua


Google-caos

Il caos continua. E non è un’esagerazione.

Il panico risale al 19 Luglio scorso – ne abbiamo parlato ieri in questo post -, quando Google ha inviato questo messaggio, via e-mail e via Webmaster Tools:

Notifica Webmaster Tools

Commenti su commenti. Strategia del terrore, secondo alcuni. Di sicuro un grande caos.

Matt Cutts ieri, nell’aggiornare il suo post su Google+, aveva detto: “Un ingegnere ha lavorato nel week-end. Prima di tutto, utilizzeremo «stiamo adottando azioni mirate sui link», invece di «…nel tuo sito». Il secondo cambiamento è che questo messaggio non mostrerà più il simbolo giallo di cautela tra le notifiche ai webmaster. Questo riflette il fatto che le azioni saranno molto più mirate e non sempre richiederanno l’intervento del proprietario del sito”.

Questo ingegnere, che nel week-end tanto aveva lavorato, ha partorito un messaggio – stavolta esclusivamente in inglese – che fa così:

Unnatural Link

Ovvero (grazie a Marco Quadrella):

NOME SITO: Link in ingresso non naturali

Abbiamo scoperto che alcuni dei link che puntano al tuo sito stanno violando le regole per Webmaster di Google. Non vogliamo dare nessun valore a link artificiali o innaturali. Ti raccomandiamo di rimuovere ogni link non naturale verso il tuo sito. Ad ogni modo, capiamo che alcuni link siano fuori dal tuo controllo.

Come conseguenza, in questo caso specifico, stiamo prendendo misure molto mirate sui link non naturali invece che sul tuo intero sito. Se sei in grado di rimuovere qualcuno dei link, per favore invia una richiesta di riconsiderazione, spiegando le azioni che hai intrapreso.

“Dear Google. Please don’t send out any further link warnings to publishers”. È l’apertura di questo post su Search Engine Land. E anche questo la dice lunga sulla situazione che a Mountain View hanno generato, dimostrandosi non propriamente dei maestri della comunicazione.

Se n’è parlato anche in questo post su Google+ del nostro Andrea Cardinali, oltre che in questa pubblicazione di Dejan SEO, dove trovate un po’ il punto di tutta la situazione.

Come interpretate il comportamento di Google?

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