Io do i miei dati ad EasyJet. EasyJet li da a Google. Google me li mostra in SERP.
C’è un modo per bloccare queste informazioni? Attualmente non lo so, ma le domande che mi pongo attualmente sono:
1 – posso da EasyJet decidere di non dare questi dati a Google?
2 – posso da Google dire di non prendere i dati da EasyJet?
Perché, dal mio punto di vista, se non ho possibilità di decidere il passaggio di queste informazioni siamo davanti a qualcosa di potenzialmente esplosivo nei prossimi anni.
A questo indirizzo trovate tutti i servizi integrati con un form in fondo dove potervi inserire anche voi. Le informazioni vengono portate anche in Gmail tramite Schema.
Voi direte: basta non usare Google Now. Basta non prenotare con EasyJet.
Per la prima osservazione non credo che basti non usare Google Now, i dati se li passano lo stesso. L’uso di Google Now non implica la nostra scelta di concedere l’utilizzo dei dati o meno, ma solo quella di vedere cosa sanno di noi. Per la seconda osservazione invece, non vorrei deludere qualcuno, ma nel giro dei prossimi anni potremmo vedere tutte le compagnie aree usufruire di questo servizio. Attualmente abbiamo grossi nomi infatti come Emirates, Qantas, Singapore Airlines!
No, non ho assolutamente paura di queste informazioni, però dobbiamo raggiungere almeno 3 obiettivi nei prossimi anni, dal mio punto di vista:
- la consapevolezza di che fine fanno i nostri dati;
- la possibilità di controllare a priori questi dati;
- il diritto a non doversi trovare attivate queste informazioni di default, ma la possibilità di attivarle per scelta.
Google è maestro in questo. Attiva le funzionalità e poi ci chiede di disattivarle, se non le vogliamo possiamo infatti tornare indietro. Questa modalità se è vincente da un punto di vista aziendale, è dannosa dall’altro. Ci stiamo abituando all’attivazione di servizi e cessione dati senza essere consapevoli, informati.
Io ci vedo un grosso pericolo nel far crescere un’intera generazione web con queste modalità.
Per esempio in quanto conoscono Google Local History?
Se avete intenzione di svaligiare una banca, non portatevi il telefonino dietro perché da quel link si sa tutto. Anche se avete l’amante eh. È integrato con Google Now. Se tutti i cellulari del mondo avessero Android con queste impostazioni Google saprebbe praticamente tutto, senza averci chiesto i dati. Google ogni volta che deve attivare qualcosa di nuovo, non lo chiede, lo attiva e poi siamo noi a doverlo disabilitare. Un pò come le compagnie telefoniche che ci hanno fatto firmare un contratto nei primi anni 2000 e poi piano piano hanno alzato il piano tariffario senza farci accettare niente.
Fatta questa premessa, doverosa, prima di venire ora a due punti molto importanti che vorrei sottoporre alla comunità SEO:
- Diamo il nome alle cose: le tipologie di ricerca sono ben classificate ora.
- Ora tutti saranno primi: i nostri siti, noi e i nostri amici.
1. Per favore: diamo il nome alle ricerche
Ve lo dico col cuore. Se non identifichiamo bene come Google chiama le tipologie di ricerca, gli permettiamo di creare ancora più confusione. Abbiamo lottato per far in modo che questo mondo sia più comprensibile, ora ci troveremo con persone che penseranno di tutto di quelle SERP.
Vediamole, perché sono cambiate:
Risultati Personalizzati: non esiste più questo termine per come lo pensavamo prima. Dal mio punto di vista perché Google ha avuto un bel pò di pressioni per tutti i dati che sta raccogliendo e mostrando in SERP. Quando Google si riferisce a Ricerche Personalizzate intende tutte le ricerche che sono influenzate dalla nostra Cronologia di Ricerca. Qui trovate la vostra History.
Risultati Privati: sono le informazioni che Google estrapola da Google Now e dalla Social Search (qualsiasi informazione che può ricavare dalle persone che noi abbiamo accerchiato). Qui un corposo aggiornamento.
Risultati Pertinenti o Risultati Locali: sono quelli influenzati dalla località che abbiamo impostato o che Google ha identificato. Ecco qui la nota.
Riconoscimento personalizzato della voce: anche la voce rientra nel mondo delle ricerche e anche questa tipologia non è esclusa da qualcosa di appositamente modificato per ognuno di noi. Infatti Google usa le informazioni vocali che noi gli forniamo per effettuare un riconoscimento e migliorare le performance. In futuro per modificare i risultati ovviamente, sopratutto quando arriverà a parlare tutte le lingue del mondo, dialetti compresi, andando a capire esattamente che cosa significa quella parola se detta in quel modo, da quella località precisa, da una persona cresciuta in quel posto. Eccola.
2. Ora tutti siamo primi!
Studio le relazioni che la Search ha con i Social Network dal 2009 e sinceramente non avevo mai visto una cosa simile. Nel 2009 ho seguito la evoluzione del Real Time Search portando una relazione al Convegno GT (il giorno dopo Google attivò l’opzione) e da quel giorno non ho più smesso, cercando di diffondere quanto più possibile queste informazioni attraverso il libro SEO Power, i nostri corsi ed eventi. Abbiamo anticipato molte volte le novità di Google in campo Social, anche perché prima che arrivino in Italia ci vuole un pò.
Google me l’ha fatta di nuovo. All’ultima edizione del Convegno GT (il Convegno Nazionale sul Search Marketing) ho portato uno studio su My Answers..ed eccolo lì, Google lo ha attivato poco dopo. Sono fortunato.
Per chi volesse approfondire tutto l’argomento, consiglio la voce Social Search del Wiki GT.
Non mi dimenticherò mai di quell’immobiliare che, durante la ricerca di una casa, ci chiede il lavoro che facevamo e, orgogliosamente, ci disse che lui cercarva semplicemente D (la sua agenzia iniziata con De) e compariva prima, anche prima di Del Piero!
Ecco…ora tutti saranno primi. Perché My Answers ha portato nei Risultati Privati Google Now e Social Search. Quindi tutti vedranno primi le loro cose e i loro amici. Certo direte voi a un primo impatto: per vedere questi contenuti bisogna che ci siano molte persone su Google Plus e che si usino le cerchie. Non è esattamente così perché Google tiene in considerazione anche i contatti su Gmail e nessuno è in grado di capire fino a che punto Google si spingerà. Cosa potrebbe fare se decidesse di estendere questi concetti a YouTube, ai suoi utenti e alle iscrizioni al canale?
Quante cose stanno per cambiare con My Answers! Ci sarà un effetto incredibile nel vedere in prima pagina i nostri “amici” per qualsiasi chiave noi cerchiamo. Per anni le persone hanno pensato che se Google mette primo un risultato quello allora è il migliore, che accadrà ora?
Che accadrà nei prossimi anni quando milioni di persone saranno abituare a vedere le persone che hanno accerchiato sempre visibili nella prima pagina di Google pensando che quello sia il risultato migliore?
Di sicuro guardando avanti avremo una dashboard su Google Plus dove ci saranno le statistiche dei nostri post, con tanto di dato di quanto traffico organico riceviamo da Google Search similmente a quanto accade con YouTube (Google Plus Analytics). Magari ci permetterà di integrarlo con Google Analytics portando i dati qua dentro, come fa per gli strumenti per webmaster di Google.
La Search è cambiata, cambiamo anche noi.
Posso azzardare? MyAnswer potrebbe essere l’inizio della fine di Google. E forse un pò glielo auguro.
Troppo complesso oggi il web come mercato per riuscire a decretare la fine di un’azienda come Google, solo da una funzionalità della Search.