Nel 2007 mi sono laureato in Biologia Molecolare. Nel 2012 lavoro come SEO manager / inbound marketer per un negozio online di scarpe e abbigliamento con sede a Berlino.
5 anni in cui è avvenuta una transizione, neanche tanto lenta, tra il mondo dei laboratori, dei topi come cavie, del lievito come compagno di lavoro al mondo del marketing di una azienda transnazionale di successo.
Ci ho riflettuto, e ho individuato 8 punti.
Metodo
Diventare responsabile SEO di un negozio online con un proprio team di 5 persone richiede metodo.
Lo stesso metodo che ci vuole quando sei biologo:
- capire cosa fare prima,
- organizzare il proprio lavoro,
- razionalizzare le varie componenti di un lavoro vastissimo
per non perdersi dietro cose inutili e tralasciare cose vitali.
Rischio
Rischiare è alla base di ogni decisione. In qualche modo si rischia sempre. Così nella SEO bisogna saper rischiare, prendersi la responsabilità di non sapere esattamente cosa si fa. Perché non sappiamo tutto dei motori di ricerca, e il cambiamento è sempre dietro l’angolo.
Nella biologia molecolare ti approcci ad uno esperimento che potenzialmente può essere fallimentare: ed ecco che il risultato negativo ti fa sbattere la testa altre mille volte contro una parete, finchè non si aprirà una porta che ti premierà.
Leggere molto
Una delle cose fondamentali nel mondo della scienza è quella di tenersi sempre informati ed essere sempre aggiornati su nuove scoperte e tecniche.
Non ci si può definire dei buoni SEO se non si legge molto, se non si discute in forum e commenti a dei post, se non ci si tiene aggiornati sull’ultimo cambiamento di Google o Bing.
Leggere è fondamentale.
Provare e provare
Non puoi sapere se un esperimento riuscirà o meno finchè non lo provi. Nella SEO mi scontro spesso con questa cosa: gente che fa questo lavoro da più tempo di me rimane spesso fermo alle solite 4 convinzioni imparate all’inizio della loro carriera. Non discuto sul fatto che queste siano giuste o sbagliate, ma sul fatto che così facendo si perde una parte fondamentale del nostro lavoro: SPERIMENTARE.
Sei convinto che una tecnica sia sbagliata? nessun problema, ma dimostralo a te stesso e anche agli altri. Prova, prova e riprova.
Evolvere
La SEO evolve. E così devono fare anche i SEO. Forse è la cosa che più mi piace di questo lavoro. Domani Google si sveglia e decide di dare una notizia che in qualche modo distrugge quello che hai fatto fino al giorno prima: non lamentiamoci, evolviamo. I social media spesso vengono considerati come una cosa separata dalla SEO in molte aziende: evolvere è fondamentale per capire che non è più così nel 2012.
La scienza senza evoluzione non sarebbe niente: chi oserebbe fare un esperimento usando una tecnica di 40 anni fa e tre volte più lenta di una che esiste al giorno d’oggi?
Farsi capire
Quando ero biologo, moltissime persone, e non solo mia nonna, non capivano cosa facevo. Era per me difficile spiegare in parole semplici e non ci ho mai provato più di tanto, convinto che tanto gli altri non potevano capire una cosa così specifica. “Faccio il SEO”. “Cosa vuol dire?”. “Ottimizzo i siti per i motori di ricerca e non solo”. “Scusa non capisco cosa fai!”. Questo è un tipico dialogo che avviene tra me e i miei zii, per esempio.
Farsi capire con parole semplici è un altro aspetto che dovremmo curare, in modo da convincere sempre più persone dell’importanza della SEO per il proprio sito, ma anche per le persone stesse, in quanto è anche grazie a noi che trovano in internet quello che cercano.
Essere pazienti
Quante settimane sono passate prima di vedere un piccolo risultato del tuo esperimento a cui stai dedicando mesi della tua vita? Due, tre o quattro…o anche di più. Ottimizzi una pagina, fai tutto ciò che hai imparato per farla risultare prima nelle SERP, eppure il risultato non arriva. Devi essere paziente.
La SEO è una disciplina a lungo termine, e sta a te non mollare, così come un bravo biologo non molla un esperimento dopo un mese di risultati negativi.
Open minded
Le menti più brillanti nel mondo scientifico che ho conosciuto sono quelle che hanno sempre avuto un atteggiamento aperto nei confronti di qualsiasi disciplina e conoscenza. Come SEO, ho deciso di mantenere lo stesso atteggiamento: capire come funzionano tutti gli aspetti del marketing di una azienda, non certo in profondità, aiuta a fare meglio il proprio lavoro. Provare nuove tecniche, arrivare prima nello scoprire un nuovo social ti permette di essere un passo avanti rispetto agli altri.
Essere open minded significa anche essere aperto alle critiche, essere onesto con i tuoi lettori e i tuoi compagni di lavoro, condividere conoscenze, progressi e risultati negativi. La SEO è una disciplina che richiede la conoscenza di tutto ciò che definisce il marketing di una azienda, dai social media al SEM, dall’affiliate alla newsletter.
È una cosa che si addice a molti lavori. Se non altro è un approccio e atteggiamento che farebbe anche vivere meglio 🙂 O perlomeno ci si prova…poi al massimo si fallisce. E si riprova…:)
Grazie Maggie! hai ragione! effettivamente oltre che alla SEO , cerco di applicare queste cose anche nella vita in generale!
Bell’articolo Alessio…
è bello sperimentare e avere atteggiamenti aperti.
Bella metafora con la biologia, che amo e che, come te, è stata il mio cavallo di battaglia all’uni 🙂
Grazie Monica! sicuramente l’esperienza nella biologia mi ha dato una mano nel sviluppare certe tematiche piu’ analitiche. Anche se l’atteggiamento pratico ha prevalso 🙂
Conplimenti hai messo in comune la parte scientifica di due attività apparentemente istanti.
Complimenti per la sottile comparazione Alessio.
Molto originale. E’ sempre piacevole vedere che il Marketing (e nella fattispecie Web Marketing) venga trattato come un argomento scientifico di rilevanza, piuttosto che come un modello pre-impacchettato di strategie standard più o meno complesse.
grazie ad entrambi per il commento! spero sia il primo di una lista di guest post – non necessariamente geek.
buona giornata, da una Berlino a -15C!
Condivido pienamente il punto “Farsi capire”. Il difficile è spiegarlo alle piccole aziende, e una volta spiegato bisogna rispiegarlo e spiegarlo ancora, e poi vederli perplessi ti lascia un qualcosa di strano in testa. Complimenti veramente un articolo interessantissimo.