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Forse il peggior nemico del SEO è proprio il SEO stesso. Stuart ha appena affermato: “[…] raramente nella storia è successo che una categoria di professionisti parlasse così (apertamente) male dei propri “colleghi” (mai sentito un dentista parlare male dei dentisti, ad esempio) e premesso che EFFETTIVAMENTE la scena seo è popolata da gente che pensa che l’ottimizzazione sia niente di più che sovraffollare il meta keywords […]”.
Su questa affermazione Stuart ha “costruito” un Weekly Thread che è davvero molto interessante e che vi segnalo: [Thread of the Week] – Seo’s VS themselves
E lui si pone le seguenti domande:
- Esiste davvero la seo etica e la seo non-etica?
- Il fine giustifica i mezzi (ho sempre sognato di fare questa domanda ad un seo)?
- Nel vostro lavoro vi limitate a svolgere il “compitino” o puntate non solo al posizionamento di “Hotel Roma” (esempio) ma anche all’effettivo aumento di redditività del sito?
- Come spieghereste ad un potenziale cliente la maggiore utilità di un “lavoro ben fatto” ai fini del posizionamento, rispetto ad una più economica installazione di doorway/gateway e un po’ di stuffing nei tag principali?
- Nel vostro lavoro di seo tendete a parlare “molto bene di voi e molto male degli altri“? Oppure abbozzate una difesa della casta (se il mercato gode di una solida reputazione ne traete vantaggio anche voi)?
Che sia forse il caso di rispondergli?
😀