Qualche giorno fa abbiamo parlato nel mio blog della scarsa capacità di riconoscere gli exact match domain e sopratutto della bussola di Google e di come con altissima probabilità stia confondendo 2 brand diversi sotto uno stesso cappello, regalando di fatto la forza di uno all’altro a gratis.
Oggi mi accorgo di un altro fenomeno quantomai curioso che rafforza la mia tesi…ossia un altro caso di confusione tra 2 brand ben distinti e questa volta tramite le schede di Place.
Nell’immagine che segue vediamo come due siti di diversi proprietari vengano accorpati sotto l’azienda Meteo Italia quando invece uno (il primo) è di titolarità di Media Information Technology s.r.l.
Questo errore è davvero grave e sopratutto può portare un notevole danno di immagine sopratutto al sito in prima posizione e all’azienda sua titolare.
Conclusione
Credo sia il caso di iniziare a fare qualche intervento manuale su queste SERP.
Aggiornamento del 10/07/2012
Mi imbatto oggi in questa associazione di mappa davvero bizzarra. A voi il giudizio.
Ciao Andrea,
anche io ho riscontrato questo tipo di problemi con un mio cliente.
Nel caso specifico la questione è finita in tribunale (e dal momento che ancora non è stata data la sentenza non posso fornire i dati delle SERP) perché il proprietario del sito web “danneggiato” ha pensato bene di sporgere denuncia contro me e il mio cliente accusandoci di utilizzare tecniche SEO black hat.
La perizia ordinata dal Giudice, cui ho partecipato attivamente, ha evidenziato che le schede di Google Places NON verificate subiscono frequenti attacchi che hanno l’obiettivo di modificare le informazioni in esse presenti causare un po’ di confusione nei datacenter (nel mio caso la scheda .it riportava alcune informazioni, la scheda .com altre).
Ora non so se il caso che hai evidenziato ricada in questa casistica, ma il fatto che la scheda non sia verificata potrebbe essere già un primo indizio!
La cosa è abbastanza preoccupante e finire in causa legale per una cosa su cui non puoi fare molto è veramente assurdo.
Assurdo! il caso mi pare assurdo e ancor più assurdo la questione finita in tribunale…
@Giuseppe Tienici aggiornati sul caso (se ti va)
Il tutto è assurdo alla luce dell’accusa che ci è stata mossa, nata da una incredibile ignoranza in materia di programmazione e motori di ricerca.
In questo momento siamo in attesa della sentenza del Giudice, la perizia depositata ci scagiona al 100%.
@Andrea: è vero che puoi fare poco, dal momento che c’è Google di mezzo, ma sicuramente puoi provare cosa NON hai fatto: è infatti fondamentale fare dei backup periodici di file e database dei siti web, perché io mi sono trovato leggermente in difficoltà quando mi hanno chiesto un backup antecedente alla data della notifica della denuncia.
Fortunatamente il sito web non veniva aggiornato da parecchio tempo, per cui è stato facile dimostrare, anche tramite log del server, che la situazione fotografata durante le operazioni peritali fosse quella già presente sul sito al momento della denuncia, per cui, almeno on-site, non vi era alcuna traccia o prova di illecito.
@Marco: si, vi terrò aggiornati!