Da qualche tempo Google ha dichiarato guerra alla pirateria. Lo ha fatto escludendo, sia dal servizio Instant che dalle ricerche “classiche” i suggerimenti che conducevano a pagine legate alla pirateria, ai download illegali (.torrent soprattutto).
Certo, si potrebbe comunque parlare di una censura a metà: l’utente non vede i suggerimenti, ma trova comunque i risultati.
Eppure ci sono aggiornamenti in vista. In primo luogo, a Mountain View hanno incrementato il numero di termini censurati, inserendo Mediafire. Ma lasciando fuori, al tempo stesso, alcuni suoi concorrenti.
Su TorrentFrak i vertici di Google hanno fatto sapere che questa è la strada che verrà seguita in caso di violazione da parte dei siti web “sospetti“, anche se non c’è stata la pubblicazione di una lista vera e propria.
Ed è quasi sorprendente la mancanza di trasparenza da parte di Google in una battaglia che al momento appare tanto giusta quanto arbitraria.
Che cominciasse a censurare anche i siti porno, immagini e video porno che si possono in ricerche normalissime tra i risultati web e ricerche sulle immagini.
La città di Troia, chissà quanti ragazzini effettuano ricerche con questa parola chiave per ricercare informazioni per i loro compiti. Guardate https://www.google.it/#sclient=psy&hl=it&site=&source=hp&q=troia&aq=f&aqi=&aql=&oq=&pbx=1&bav=on.2,or.r_gc.r_pw.&fp=b2423703a8daf7ea&biw=1600&bih=745