Giusto due giorni fa Marissa Mayer, la CEO di Yahoo! ed ex manager di Google, è salita sul palco del Silicon Valley Internet company’s URL’s Café, in California, per parlare del suo piano. Quello con il quale tirerà fuori Yahoo! dall’oblio.
Poteva dire di più, secondo alcuni. Ha detto il giusto, secondo altri. Marissa Mayer, in ogni caso, ha fatto parlare di sé e della società che rappresenta. È il primo passo. Dovranno seguirne altri. Non si sa, tanto per cominciare, cosa farà Yahoo! dei soldi derivanti dalla vendita di una quota della società in Cina.
Si è parlato tanto di “what Yahoo was/is/will be“. Cos’era, è, sarà Yahoo.
La parola-chiave è: personalizzazione. Dei servizi, delle e-mail, dei contenuti, della pubblicità. Perché dovranno crescere gli utenti, ma anche gli inserzionisti.
“Yahoo dovrà diventare una parte della routine quotidiana degli utenti”, ha detto la Mayer. E dovrà dare un’attenzione particolare al settore del mobile. Bisognerà “pensare in grande”, perché solo così la società potrà pensare di competere coi big del settore, quelli veri. Quelli che, fino a qualche mese fa, si avvalevano anche dell’operato di Marissa Mayer.
Questi i primi passi. Sulla carta, almeno. Ora i fatti. Buon lavoro.