Il VII Convegno GT s’avvicina, sempre di più. Un nuovo appuntamento, qui sul GT Magazine, coi relatori dell’appuntamento SEO dell’anno.
Tocca ad Enrico Altavilla, protagonista, assieme a Cesarino Morellato, della “SEO Wars: la sfida dei cloni”.
SEO: come Penguin ha cambiato il modo di fare Link Building?
Penso che si debba fare una prima distinzione tra le conseguenze sul link building e le conseguenze sul modo di fare SEO nel suo complesso.
L’obiettivo di Google è quello di scardinare il concetto stesso di “building” e di diffondere la filosofia del “link earning”. Il motore ritiene che la qualità dei risultati di ricerca aumenti nel momento in cui viene dato peso ai link spontanei, non a quelli creati più o meno direttamente dagli stessi soggetti che ne beneficeranno. In conseguenza di ciò, Penguin fa parte di quella schiera di contromisure che hanno lo scopo di “educare” le aziende, incentivandole a percepire i link come una semplice conseguenza spontanea delle quotidiane attività di business e di marketing.
Il primo risultato? Conosco aziende che a seguito di Penguin hanno cambiato il proprio approccio alla SEO, perché si son rese conto di possedere le risorse per proporre prodotti o servizi di qualità e lasciare che il riconoscimento di clienti e utenti (attraverso link e segnali sociali) fosse una conseguenza fisiologica ed inevitabile.
Altri soggetti sono rimasti fedeli ai propri obiettivi di produzione di link, adottando un approccio molto più cauto ed eliminando dalla ricetta tutti i link raccattati su risorse web di dubbia utilità per l’utente. Tra i due estremi dei redenti e degli irriducibili, vagano senza meta e con tanti dubbi una grande quantità di webmaster, SEO e proprietari di siti che per il momento si son limitati a fare bonifica di quanto avevano accumulato nel corso del tempo.
Osservando questi tre scenari, penso di poter concludere che Penguin abbia innanzitutto prodotto tra i SEO un approccio timoroso delle potenziali penalizzazioni ed estremamente cauto (se non paranoico) nei confronti di qualsiasi attività che possa generare link. L’introduzione della procedura per il disconoscimento dei link non ha fatto altro che accentuare questo approccio da rei confessi che mi è capitato di notare.
Viviamo comunque in un periodo di transizione della SEO, la prossima fase vedrà i segnali social più protagonisti della scena e quindi mi attendo sviluppi delle tecniche di “building”. Magari non si tratterà di link ma credo che l’anima dei “simulatori di segnali” sia tutt’altro che morta.
Quale pensi sia stata la tematica SEO più sottovalutata nel 2012? E quale invece l’elemento di SEO o Web Marketing che ha segnato l’anno che sta per concludersi?
Google+ e tutte le implicazioni future che il suo utilizzo avrà nella SEO e nel web marketing vengono attualmente sottovalutati. Penso che la piattaforma verrà sottovalutata ancora per un po’ di tempo e che rientrerà negli interessi dei SEO solo quando i segnali sociali verranno presi in maggior considerazione per le SERP. Alcune persone e aziende hanno deciso di fare da “apripista” su Google+ e ritengo che nel medio e lungo termine questi early adopter saranno avvantaggiati.
Una seconda tematica sottovalutata ritengo che sia quella delle nuove capacità tecnologiche di Google, legate all’uso di tecniche di intelligenza artificiale. C’è ancora poca percezione delle implicazioni che queste nuove tecniche hanno avuto e avranno sulla SEO e penso che il loro approfondimento potrebbe fornire informazioni utili anche a quei SEO che ritengono superfluo addentrarsi nei dettagli tecnici del funzionamento del motore.
L’elemento di web marketing del 2012 che invece mi interessa sottolineare è che in USA i ricavi pubblicitari di Google hanno superato per la prima volta quelli dell’intero settore della carta stampata sul periodo della prima metà dell’anno (link di approfondimento: https://www.statista.com/topics/1001/google/chart/709/google-s-ad-revenue-since-2004/)
Seguo da tempo il settore dell’editoria e la transizione che sta vivendo da offline ad online; queste evoluzioni negli investimenti non sono inaspettate e quindi non le posso considerare un elemento che ha “segnato” il 2012 ma sono sicuramente un indicatore significativo di come il mercato dell’editoria sta cambiando ed una ragione in più per non sottovalutare nuovi strumenti come quello dell’authorship, che è legata a doppio filo a Google e Google+.
Il tool, nel tuo lavoro quotidiano, a cui non rinunceresti mai…
Excel. Se sai sfruttarlo a dovere si rivela uno strumento indispensabile per organizzare informazioni di ogni tipo: accessi degli spider nei log del web server, backlink estratti da Majestic SEO, URL estratte dal crawling di un sito, dati importati da GWT o da API di altri servizi di Analytics, ecc… Tabelle pivot e grafici sono strumenti essenziali per ottenere una visione d’insieme di un sito e per riassumere in semplici diagrammi i risultati di analisi approfondite e dettagliate.
Se non vi spaventa partire dai dati grezzi e di progettare da voi le metodologie di Analytics, con Excel ed un po’ di inventiva è possibile individuare informazioni che nessun tool SEO “precotto” è in grado di fornire.
Pensi che eventi dal vivo, come il VII Convegno GT, offrano un valore aggiunto rispetto alle pur numerose risorse disponibili sul web?
Ovviamente sì, sopratutto perché in un settore che ha un’anima sempre più consulenziale le relazioni ed il confronto tra professionisti sono un eccellente strumento per aggiornarsi e per capire come si muove il mercato del search marketing.
Perché partecipare al VII Convegno GT, in 140 caratteri?
Al Convegno GT si partecipa perché è il punto di riferimento in Italia per l’aggiornamento nel search marketing (e non solo).
Per tutte le informazioni sul VII Convegno GT, è possibile consultare il sito ufficiale convegnogt.it e seguire tutte le ultime news sul Convegno attraverso Twitter, Facebook e Google+.