Si fanno chiamare “Quality Raters“. O “valutatori di qualità”. E non influenzano direttamente gli algoritmi di Google.
È tornato a parlarne, di recente, Matt Cutts in un video. La domanda:
Se si dispone di Quality Raters umani, che valutano e influenzano le SERP e i siti che potrebbero essere soggetti al Panda Update, com’è possibile verificare che gli utenti siano soddisfatti dei risultati?
“Il problema della domanda sta in una parola: ‘influenzare’. Abbiamo dei Quality Raters che valutano la qualità delle pagine, utilizzando il proprio giudizio e le linee guida di Google, grazie alle quali capiscono cos’è importante per un sito, cos’è fuori tema, cos’è spam e tutto questo genere di cose. Ma queste persone non influenzano in maniera diretta l’algoritmo di Google”, spiega Cutts.
Quando, poi, giunge una nuova proposta riguardante la modifica dell’algoritmo, ai Quality Raters viene chiesto di prendere parte ai test in materia, ma come se fosse “una degustazione alla cieca”. Ognuno specifica se preferisce una o l’altra versione dell’algoritmo. È un feedback. Ma non c’è un’influenza diretta sull’algoritmo.
Tra le altre cose, di questo abbiamo parlato anche sul GT Magazine, in questo post a cura di Marco Quadrella.
Un altro post utile dedicato al lavoro dei Quality Raters è questo, su WebProNews.
è noto che a big G piacciano le “regole automatizzate”, non potrebbe immettere direttamente meccanismi umani negli algoritmi, altrimenti le regole antispam potrebbere portare penalizzazioni non oggettive e soprattutto darebbe una ipotetica faccia al BE EVIL di Google 🙂 contro al quale si scaglierebbero molti webmaster
Sbaglio?
saluti