Volunia: bugie, verità e disinformazione


Volunia

Sono sinceramente preoccupato.

Anni di formazione sui motori di ricerca, centinaia o forse migliaia di persone impegnate nel cercare di far capire anche ai “non addetti ai lavori” come funziona questo mondo…e, in un’ora di “conferenza mondiale” (tenutasi in lingua italiana e alle ore 12:00 Italiane), si manda a quel paese buona parte del lavoro sino ad ora fatto.

Non voglio entrare in merito al funzionamento, anzi al non funzionamento, di Volunia come motore di ricerca rimandandovi, per questo aspetto, alla lettura del parere/analisi di Luca Conti e all’articolo pubblicato su Repubblica per la massa.

Voglio invece concentrare l’attenzione sul danno culturale apportato dalla cattiva informazione prodotta in questo periodo relativamente ai motori di ricerca.

Gli articoli, gli interventi, la comunicazione in generale, avente come oggetto di discussione Volunia rischia di produrre un danno culturale notevole. Affronterò quindi la tematica individuando due tipologie di disinformazione: la disinformazione apportata dai Giornali negli articoli relativi a Volunia e la disinformazione apportata da Marchiori durante la presentazione di Volunia.

Prima di addentrarmi nella discussione tengo a precisare i seguenti aspetti:

  • critico molto spesso Google nei miei articoli e negli eventi a cui prendo parte
  • non dubito che ci sia qualche idea interessante nel progetto Volunia, anzi
  • non dubito che Volunia possa costituire un progetto con spunti/applicazioni che potrebbero essere appetibili per aziende che operano su internet
  • Marchiori è un personaggio importante nella storia del web

Ma veniamo a noi…..

Disinformazione apportata dai Giornali

I Giornali hanno creato una disinformazione a livello Nazionale. Il mondo informatico e non, si è sorbito, in tutti i vari siti web, un sacco di frasi con concetti falsi che potrebbero essere stati assimilati.

Magari a noi fanno ridere, perché sappiamo che non è così e prendiamo con leggerezza il tutto, ma vorrei che ci concentrassimo di più su quello che è stato scritto poiché è stato letto da milioni di persone non esperte di motori di ricerca.

Disinformazione 1.

Su Marchiori e su Google.

Moltissimi sono stati i giornali che hanno tessuto la trama in preparazione al lancio, andando a creare una grande attesa costruita sul personaggio Marchiori e sul confronto tra Google e Volunia.

Tantissime persone hanno letto frasi simili a quella che vi sto per citare:

Presentato a Padova il “search engine” sviluppato da Massimo Marchiori, “padre” dell’algoritmo originale di Google. Quello di Massimo Marchiori non è un nome famoso come quello di Sergej Brin e Larry Page, i genietti di Google. Eppure nella storia della Rete ha un’importanza pari, se non maggiore: fu lui a creare Pagerank, l’algoritmo di ricerca su cui la grande G colorata ha costruito il suo impero sul web

Da frasi come queste sono partiti tutti i giornali Italiani dando vita a informazioni completamente false.

Per essere chiari e smentire quanto letto, è bene sapere che:

  • Marchiori non è né il padre dell’algoritmo di Google, né l’ideatore
  • Google non ha un algoritmo originale
  • Google ha migliaia di algoritmi
  • il PageRank è uno dei tanti fattori che Google tiene in considerazione nel fornire i risultati delle ricerche
  • Brin e Page hanno un’importanza nella rete che sarà ricordata per l’eternità; Brin e Page hanno messo in moto un processo innovativo multisettoriale che probabilmente sfugge a gran parte dei giornalisti che hanno pubblicato notizie errate

Per coloro che intendono approfondire alcuni dei punti appena citati, segnalo questo articolo Noterelle per tutti gli espertoni di jumpinshark molto interessante che contiene, tra le altre cose, delucidazioni sul ruolo di Marchiori in merito al PageRank e le citazioni di alcuni brevetti di Google 

Ora ci troviamo davanti a una grande esagerazione, una montatura incredibile che ha creato nella mente di tante persone dei concetti che resteranno lì per un pò.

Disinformazione 2.

Sul PageRank.

Negli articoli relativi a Volunia, sono stati cancellati circa 10 anni di formazione. Tutto questo tempo a formare e informare su come il PageRank fosse uno dei tanti fattori che Google tiene in considerazione per i risultati delle ricerche, per vederlo poi “spuntare” come L’Algoritmo di Google.

Sperando che l’effetto di questa disinformazione non sia quello di far tornare di moda il PageRank e la sua maledetta toolbar, riporto una citazione di Enrico Altavilla contenuta in questo articolo che raccoglie tutto quelo che c’è da sapere sul PageRank:

Per un SEO alle prime armi, guardare l’indicatore della toolbar e fidarsi di ciò che mostra equivale ad osservare il sole che si muove in cielo e dedurre che gira intorno alla Terra.

Disinformazione 3.

Infine, per evitare di dilungarmi in svariati “elenchi di disinformazione”, racchiudo in questo terzo punto una serie di citazioni che contengono falsi concetti passati davanti gli occhi di milioni di italiani:

  • Volunia, l’AntiGoogle – IlTempo e RaiNews24
  • Massimo Marchiori che per quanti non lo sapessero può essere considerato come “il padre” di Google- ilSoftware.it 
  • A quarantadue anni, Massimo Marchiori è già un veterano del web – linkiesta.it
  • L’anteprima inciampa sui «problemi tecnici». Poi vola in stile Steve Jobs. L’inventore: «Romperà le barriere tra informazione e socialità» – IlCorrieredellaSera
  • Volunia, il motore di ricerca italiano che va oltre Google – Ansa.it
  • Marchiori inventa il Google italiano – IlCorrieredellasera

Disinformazione apportata da Marchiori durante la presentazione di Volunia

Sebbene qualcuno ha ipotizzato che Marchioni non ha trattato in modo appropriato tematiche tecniche e strettamente connesse al funzionamento dei motori di ricerca poiché in aula erano presenti persone “non addette ai lavori”, vorrei precisare che, in base a quanto detto, Volunia è stato presentato in conferenza mondiale davanti a migliaia di utenti collegati. E tralascio le espressioni infelici come “il motore di ricerca del terzo millennio” o “corre su tutte le tavolette” 

Disinformazione 1.

Non si può competere con Google perché è una forza bruta, in quanto a:
– numero di server
– numero di dipendenti
– numero di utenti

Naturalmente non è possibile ricondurre la “superiorità” di Google a fattori meramente quantitativi e connessi a disponibilità economiche. Non si può certamente trascurare il forte peso degli elementi qualitativi che caratterizzano la “superiorità” di Google come ad esempio:

  • centinaia di algoritmi di analisi e di calcolo
  • quantità infinita di dati raccolti sui siti
  • dipartimenti specializzati nei motori di ricerca verticali di Google
  • server creati direttamente da Google per particolari esigenze della ricerca
  • ecc… ecc…. ecc…

Inoltre, si dovrebbero prendere in considerazione molti altri aspetti sui quali l’azienda Google ha fondato il suo impero.

In definitiva, considerando la taratura mondiale della presentazione di Volunia sarebbe stato più opportuno calibrare le affermazioni su Google alla portata dell’evento.

Disinformazione 2.

i motori di ricerca sono sempre allo stesso concetto, non è cambiato molto, è un pò più luccicante, però il concetto è quello.

A malincuore non posso non dire che questa affermazione è al limite del ridicolo. Spero infatti che Marchiori non sia realmente convinto di quanto detto e che le sue parole siano state dettate da esigenze di marketing.

Google, infatti, ha rivoluzionato e innovato varie volte il mondo della ricerca, dai Motori di ricerca Verticali a Universal Search, dalla freschezza ai risultati personalizzati, ma cosa più importante il lancio di Social Search e Plus, Search Your World:

Queste ultime innovazioni sono importanti per i motori di ricerca e ignorarli è assolutamente impossibile.

Ma poi, luccicante che significa? 

Disinformazione 3.

non è che se uno fa un auto con 5 cavalli in più, le persone comprano un auto con 5 cavalli in più, per questo non era il caso di mettersi a fare anni di ricerca

La frase è logica, corretta, anche da un punto di vista marketing.

Solo una precisazione: non è mettendosi a fare anni di ricerca che si riesce a fare un Google con 5 cavalli in più.

Google fa ricerca in tutti i suoi settori e per tutti i suoi algoritmi e con tutti i suoi software che oggi sono distribuiti su milioni di pc.

Google, relativamente alla “ricerca web”, è il più grande laboratorio di ricerca del mondo 

Disinformazione 4.

Avete sentito parlare del web 2.0 che è il web sociale, cioè le persone sono entrate a far parte del web, che è in antagonismo con il web 1.0, sono due mondi separati. Non sono mai stati integrati.

Una tale semplificazione del fenomeno 2.0 è incredibile. Le persone non sono entrare a far parte del web, le persone interagiscono con il web e portano il loro contributo da quando la rete è nata.

Ah, un attimo, sto scrivendo, sono entrato nel web. Ma come…è testo, ho fatto un articolo, ma è 2.0 o 1.0? Sono integrati? Da quando? Da sempre 

Esatto, da sempre è possibile farlo, da sempre esistono i newsgroup e le chat.

Inoltre, è falso che sono due mondi separati.

Disinformazione 5.

Se volete un’esperienza social ricca e appagante, noi a livello di metaforico galline web, quello che facciamo ora è che ci andiamo volontariamente a chiudere nelle gabbia, che sono i siti sociali, il sito sociale è una gabbia in cui ci entriamo volontariamente, ironia della sorte

Premesso che la metafora delle galline è simpatica e può essere stata utile per semplificare il concetto, ritengo che sia opportuno specificare che:

  • i social network non sono una gabbia
  • i motori di ricerca “classici” non sono una gabbia

Al massimo è Volunia a presentarsi come una gabbia poiché, una volta che l’utente ha iniziato la navigazione tramite questo, include tutto il web all’intero del suo sito tramite il framing. A tal proposito sarebbe interessante, visto che lo stesso Marchiori ha citato una legge “anti-allevamento di galline in gabbia”, approfondire questo articolo Profili di illeicità dei link in merito alla tecnica utilizzata da Volunia.

Di seguito un frase dell’articolo:

Negli Stati Uniti, dove «l’integrità del sito è considerata l’interesse primario da tutelare»3, le pratiche del framing e del deep linking vengono considerate illecite4 se non espressamente autorizzate dal titolare del sito linkato; tale autorizzazione (linking agreement) è spesso concessa dietro pagamento di un corrispettivo.

Disinformazione 6.

spero che nel 2012 (oltre alla liberazione delle galline vere) ci sia anche la liberazione e il salto di qualità di quelle altre galline che siamo stati tutti noi in tutti questi anni dell’uso del web

Considerando sempre il contesto metaforico, è opportuno contraddire tale affermazione altrimenti si rischia di far passare realmente il web come una gabbia. In realtà ognuno vive il web secondo il proprio modo di essere e per quanto mi riguarda il web è molto libero. Se qualcuno lo ha vissuto e lo vive come una chiusura è normale che tenda a costruire gabbie apparentemente più belle e innovative.

In merito alla gabbia in questione vi consiglio l’articolo del Tagliaerbe (senza dubbio il migliore degli articoli che ha scritto negli ultimi anni) dove spiega passo passo che l’innovazione non c’è 

Concludo riportando una serie di citazioni su Volunia e relativo commento/parere:

Enrico Altavilla:

Sto dando un’occhiata veloce al software dietro il progetto Volunia. Credo che abbia del potenziale. Aggiungendo un’idea originale di base, una visione del futuro, un business model ben definito, una comunicazione di qualità verso l’esterno, una buona strategia di marketing, capacità imprenditoriali, ulteriori capitali, una UI progettata da un esperto di interfacce uomo-macchina e la definizione chiara di quale esigenza degli utenti vuole soddisfare, ritengo che potrà essere un progetto di successo.

Condivido al 100%.

Riccardo Luna su Repubblica:

Il fatto che da una università italiana parta una sfida così ambiziosa (cambiare il modo in cui usiamo la rete, diventare utenti liberi, come ha detto Marchiori, mentre oggi saremmo “galline in gabbia”), dovrebbe inorgoglirci. Non perché quelli che hanno lavorato a Volunia ce la faranno: ma perché ci stanno provando. Fare le cose, fare innovazione in Italia è difficilissimo.

Certamente l’intento è lodevole, ma non credo che in generale il progetto Volunia possa renderci orgogliosi. Condivido pienamente sul fatto che “fare innovazione” è difficilissimo, e ciò mi fa credere ancor di più che il progetto doveva essere curato con più attenzione dall’aspetto comunicativo alle informazioni che sono circolate sui motori di ricerca in genere.

Luca Conti:

Un merito a Volunia bisogna riconoscerlo. Usandolo mi ha fatto rendere conto come Google non sia un banale motore di ricerca, ma un servizio web che funziona e che ti aiuta a cercare, con i suggerimenti di ricerca, con il correttore automatico in caso di errore di digitazione, con i risultati universali (pagine, notizie, immagini, video insieme), con le notizie fresche, con una grafica essenziale ma funzionale. Lo usiamo tutti i giorni e pensiamo sia sempre stato così, ma non è vero. Google è una macchina da guerra che ha il monopolio in Italia e in Europa perché è stato il più bravo a fornire un servizio dove altri hanno fallito, proprio in termini di rilevanza.Per favore, non chiamare Volunia un motore di ricerca, perché non c’è concorrenza e, considerando gli investimenti richiesti per essere innovativi, non sarà competitivo su questo fronte né tra un mese, né tra un anno.

Condivido pienamente!!! Siamo oramai abituati a utilizzare uno strumento innovativo come Google e ciò è stato assimilato dagli utenti come un qualcosa di normale. Forse l’uscita periodica di un Volunia di turno potrebbe servire per renderci conto dell’elevato livello di innovazione raggiunto dal mondo dei motori di ricerca.

Marchiori:

volunia non è il motore semantico (tra virgolette) di cui si è parlato, nonostante sia nei piani, perché sono anni che anche io ci lavoro, anche se è nelle nostre possibilità, ma non è quello che vogliamo fare

Se esiste un piano per creare un motore di ricerca semantico visto che:

  • è da anni che ci lavorano anche i maggiori player del settore con risultati non eccellenti
  • il team di Volunia pare abbia la possibilità di realizzarlo
  • sarebbe una grande rivoluzione

Non sarebbe il caso di realizzarlo?

Vi lascio con un articolo molto simpatico scritto da Lupetti

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