Eccoci al ConvegnoGT, settima edizione (per me credo la quinta o la sesta). Sala piena. E’ bello vedere che questo genere di eventi sia un po’ l’occasione per rivedere tanti amici e colleghi SEO. Ottima organizzazione, Wi-fi che funziona, coffee break abbondante. Insomma si comincia a ragionare.
La mattinata del primo giorno inizia con un simpatico SEO Mortal Kombat fra Andrea Pernici e 2 temibili avversari: Panda e Pinguino.
Paolo Zanzottera
Il primo intervento è di Paolo Zanzottera, AD di Shinystats che racconta un po’ l’andamento della Search e del Social in Italia, come fonti di traffico verso i siti. Ovviamente in crescita entrambe. Interessante l’evoluzione delle ricerche su Google: sempre più utenti usano 2 vocaboli/keywords al posto di uno, e a seguire 3.
Negli ultimi due anni il traffico dai Social è esploso, dove ovviamente a farla da padrone è Facebook.
Anche il Mobile è in crescita, soprattutto in orari serali. Invece è in calo il tempo di permanenza sui siti (e parallelamente è in crescita il Bounce Rate). Come sempre Paolo è una vera mitragliatrice di dati, molti interessanti.
Matteo Monari
Il secondo intervento è di Matteo Monari di BizUp su come posizionare un sito in altre lingue/Paesi. Mi è piaciuto l’approccio che vede un sito locale, non come la traduzione, ma come un sito diverso con caratteristiche e ricerche diverse, rivolto a un pubblico diverso. Matteo ha analizzato i vari punti cruciali: dall’hosting alle traduzioni, passando per il nome di dominio e le parole chiave. Molto delicata la questione delle traduzioni! Senza avere le sue basi tecniche, ero arrivata a molte delle sue medesime conclusioni:
- mai fare un re-direct automatico della lingua in base all’IP,
- se possibile le bandierine dovrebbero puntare alla corrispettiva pagina e non alla home page
- meglio fare template e contenuti diversi, pensati per utenti diversi (ciò che cerca uno svedese è diverso da quello che vuole un italiano!)
- occhio alle traduzioni automatiche, non contestualizzate… possono creare danni!!! Esilaranti gli esempi portati in aula.
Mariachiara Marsella
Il terzo intervento vede finalmente una donna sul palco: Mariachiara Marsella che parla di e-book usati per il posizionamento. Inizia con una distinzione con le App, che funzionano meglio per cose specifiche (gli e-book invece funzionano per tematiche vaste). Per individuare gli argomenti si possono usare gli strumenti online (google suggest, la ricerca Twitter, il motore di ricerca interno al sito, commenti FB) ma anche partire dalla Piramide di Maslow. Si può usare l’ebook come strumento di link building. Un PDF non è un EPUB: l’epub si adatta allo schermo, non ha link esterni, il pdf non si adatta allo schermo, ma permette di inserire link esterni e serve per il posizionamento.
E’ possibile usare anche youtube facendo un booktrailer!
Ci rivediamo dopo pranzo!
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Stuart Delta
Dopo la pausa pranzo ecco l’intervento di Stuart Delta a proposito di Google Penguin.
Stuart parla delle forti ripercussioni di Penguin sulla Seo: il fatto che abbia ribaltato certe pratiche usate comunemente nella link building e l’insorgere della Negative Seo. Per capire Penguin, bisogna tornare un po’ alle origini della SEO, com’è nata, come funziona, come si è sviluppata. L’intervento parte dalle origini, dalla prima dichiarazione di Matt Cutts, e dalla definizione di cos’è lo SPAM per Google (dal keyword stuffing, al testo nascosto, ai link non spontanei), passando per i vari Caffeine, Florida, Panda. Stuart fa una panoramica precisa e dettagliata distinguendo fra aggiornamenti dell’algoritmo e cambiamenti di infrastruttura.
Quindi come fare?
- Meglio farsi linkare con il proprio brand (ad es nome hotel)
- Evitare tecniche deprecate (ad es article marketing)
- Nei network lavorare anche sui siti satellite
Per i fattori onpage: non cercare più l’exact match a tutti i costi! E tenere sempre a mente Google Panda: contenuti unici, che coinvolgano i lettori e attirino menzioni e link spontanei.
Fabio Sutto
Ancora un altro intervento su Penguin a cura di Fabio Sutto. In particolare Fabio porta alcune case history di penalizzazioni.
La prima riguarda un catalogo di prodotti di parafarmacia, con 30.000 prodotti. Purtroppo non era possibile fare testo unico per tutti, così da una parte hanno de-indicizzato le descrizioni con il noindex dentro una iframe, per i prodotti più importanti un po’ di contenuto originale. E link popularity minimale. Il traffico di long tail sale vertiginosamente e poi crolla. A causa di alcuni link su siti dannosi (Viagra, Cialis, ecc.). Non esisteva ancora diswov. Con un espediente (modifica url) è stato risolto.
Secondo esempio. Penalizzazione su keyword importanti nel settore prestiti personali. Un network di 12 blog con una link building accurata negli ultimi 3 anni. La penalizzazione è antecedente! è vecchia negli anni. Sparisce con le k più competitive. -50. Soluzione? Ripasso dei back link, bonifica anchor text, eliminazione link sul footer… e se non si poteva error404.
La terza penalizzazione riguarda più il Panda.
La conclusione alla quale arriva Fabio è che certe penalizzazioni esistevano anche prima ma ora Google è molto più preciso nell’individuare comportamenti non naturali. E il diswov è ancora tutto da dimostrare.
Gianluca Fiorelli
Last but not least, ultimo intervento su Penguin a cura di Gianluca Fiorelli. Che cerca di capire come ottenere link spontanei. Fa degli esempi di siti che non hanno fatto niente per ottenere link, come https://www.toiletmap.gov.au/ (1016 link unici) o https://ubersuggest.org/ (più di 800 unici). Sono siti utili!
Illustra software utili per scovare blogger a tema fra i vostri followers (https://simplymeasured.com/) o per scoprire link utili (ad es. https://linkprospector.citationlabs.com/). Idee anche banali ma intelligenti, come vedere chi usa le nostre immagini!
E poi mostra alcune belle idee come il “SEOcial”: combinare seo con reti sociali. Per esempio facendo una campagna ppc su Facebook possiamo scoprire degli interessi correlati, proposti dal sistema. A una persona che interessa la cosa “A”, interessa anche la cosa “B”.
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Dopo il coffee break o dovrei dire il beer break, si cambia argomento.
Francesco Tinti
Ecco Francesco Tinti a parlare di Adwords & Analytics. Soprattutto dei dati Analytics in Adwords (frequenza rimbalzo, pagine/visita, durata media visita e % nuove visite). E’ una cosa che va collegata manualmente.
Il vecchio modello “1 per click”: l’utente clicca un annuncio, atterra su una landing e converte subito dopo. Oggi non funziona più.
Oggi la conversione “Più-per-click” conta 30 giorni: il merito è associato al gruppo/annuncio/keyword che l’utente ha cliccato per ultimo. L’utente esegue più azioni di conversione.
Lato Analytics mi conta come conversione l’ultimo sito visitato e non viene attribuita a Google Adwords.
Francesco proseguendo mostrando le varie funzionalità dei 2 pannelli, con gli elementi da settare.
Francesco crede molto nella Rete Display (sul Search chi più spende più va avanti!): ma qui di Google Analytics non c’è traccia. L’osmosi fra i 2 c’è stata solo nel Search. C’è un buco!
Unico elemento che li collega è il remarketing: intercetto il mio utente con un cookie, sperando che mostrandogli i miei annunci, possa farlo convertire.
Posso creare liste di remarketing sia su Analytics che su Adwords.
Se creo una lista su Adwords ho subito gli utenti pronti, se la creo su Analytics e la importo, non funziona.
Le conversioni view-through: l’utente vede l’annuncio Display ma non ci clicca, ma potrebbe generare una conversione.
Bravo Francesco! Un intervento forse più tecnico ma assolutamente di grande valore.
Filippo Trocca
Molto elevato anche l’intervento di Filippo Trocca che – fra l’ironico e il tecnico – mostra come la reportistica possa incidere sul budget. Spesso Analytics non ci mostra quello che vogliamo (ma solo l’ultimo click) ma ci sono dei modi per mostrare anche le conversioni indirette.
Sante Achille
Ultimo intervento della giornata: Sante Achille che parla di Majestic Seo, strumento utilizzato dai SEO. In realtà non è uno strumento per contare link piuttosto una misurazione simile alle analitiche.