Nato nel 2008, DuckDuckGo rappresenta una delle alternative ‘vincenti’ a Google in fatto di motori di ricerca.
Il mese scorso, a distanza di quattro anni dal lancio, gli ideatori del progetto avevano annunciato di aver raggiunto il milione di query al giorno. Ciò che aveva colpito di più in quel frangente era stata la crescita delle query: da 630.441 richieste medie giornaliere nel mese di Gennaio 2011, a 1.041.493 nel mese del Febbraio scorso.
Oggi i numeri sono aumentati ulteriormente: DuckDuckGo fa segnare una media giornaliera di 1,468,690 query.
In questo post di HackerNews, il fondatore Gabriel Weinberg ha annunciato un duplice intervento sul motore di ricerca: programmazione e velocità gli ambiti interessati. “Per quanto riguarda la velocità, abbiamo aggiornato il nostro sistema di caching. Ora dovrebbe essere molto più veloce, in alcuni casi eravamo così lenti”, spiega Weinberg.
Versante economico: DuckDuckGo genera le proprie entrate da pubblicità contestuale, visualizzata in base alle query dell’utente. Questo “senza raccogliere o condividere informazioni personali. Questa è la nostra politica sulla privacy”, fanno sapere dal motore di ricerca.
Google è ancora lontano (lo è per tutti, del resto). Ma DuckDuckGo, con la sua crescita, potrebbe rappresentare una buona alternativa al “classico”… Nonostante per ciò che riguarda l’Italia il mercato gira tutto attorno a Big G.
Voi cosa ne pensate? Come giudicate il miglioramento di DuckDuckGo?
Lo provo a volte per testare la qualità dei risultati, e devo dire che va piuttosto bene da quel punto di vista. E’ ancora molto immaturo nel gestire la localizzazione dei risultati, sembra di usare Google di dieci anni fa, e in questi casi il “vintage” non è proprio un pregio.
Non mi piace poi la gestione della SERP su pagina singola, modello streaming di Twitter, la trovo poco funzionale e dispersiva nella navigazione: un conto è un social, un conto un motore di ricerca.
Comunque si vede che sta crescendo, ed un po’ di sana concorrenza non guasta, anzi. Almeno Google non potrà completamente dimenticarsi della qualità.
Beh, una piacevole scoperta, è ora di guardarsi intorno.
Google diventa ogni giorno di più un marasma di fuffa, al di là dei buoni propositi di voler premiare la qualità.