Sono sinceramente preoccupato.
Anni di formazione sui motori di ricerca, centinaia o forse migliaia di persone impegnate nel cercare di far capire anche ai “non addetti ai lavori” come funziona questo mondo…e, in un’ora di “conferenza mondiale” (tenutasi in lingua italiana e alle ore 12:00 Italiane), si manda a quel paese buona parte del lavoro sino ad ora fatto.
Non voglio entrare in merito al funzionamento, anzi al non funzionamento, di Volunia come motore di ricerca rimandandovi, per questo aspetto, alla lettura del parere/analisi di Luca Conti e all’articolo pubblicato su Repubblica per la massa.
Voglio invece concentrare l’attenzione sul danno culturale apportato dalla cattiva informazione prodotta in questo periodo relativamente ai motori di ricerca.
Gli articoli, gli interventi, la comunicazione in generale, avente come oggetto di discussione Volunia rischia di produrre un danno culturale notevole. Affronterò quindi la tematica individuando due tipologie di disinformazione: la disinformazione apportata dai Giornali negli articoli relativi a Volunia e la disinformazione apportata da Marchiori durante la presentazione di Volunia.
Prima di addentrarmi nella discussione tengo a precisare i seguenti aspetti:
- critico molto spesso Google nei miei articoli e negli eventi a cui prendo parte
- non dubito che ci sia qualche idea interessante nel progetto Volunia, anzi
- non dubito che Volunia possa costituire un progetto con spunti/applicazioni che potrebbero essere appetibili per aziende che operano su internet
- Marchiori è un personaggio importante nella storia del web
Ma veniamo a noi…..
Disinformazione apportata dai Giornali
I Giornali hanno creato una disinformazione a livello Nazionale. Il mondo informatico e non, si è sorbito, in tutti i vari siti web, un sacco di frasi con concetti falsi che potrebbero essere stati assimilati.
Magari a noi fanno ridere, perché sappiamo che non è così e prendiamo con leggerezza il tutto, ma vorrei che ci concentrassimo di più su quello che è stato scritto poiché è stato letto da milioni di persone non esperte di motori di ricerca.
Disinformazione 1.
Su Marchiori e su Google.
Moltissimi sono stati i giornali che hanno tessuto la trama in preparazione al lancio, andando a creare una grande attesa costruita sul personaggio Marchiori e sul confronto tra Google e Volunia.
Tantissime persone hanno letto frasi simili a quella che vi sto per citare:
Da frasi come queste sono partiti tutti i giornali Italiani dando vita a informazioni completamente false.
Per essere chiari e smentire quanto letto, è bene sapere che:
- Marchiori non è né il padre dell’algoritmo di Google, né l’ideatore
- Google non ha un algoritmo originale
- Google ha migliaia di algoritmi
- il PageRank è uno dei tanti fattori che Google tiene in considerazione nel fornire i risultati delle ricerche
- Brin e Page hanno un’importanza nella rete che sarà ricordata per l’eternità; Brin e Page hanno messo in moto un processo innovativo multisettoriale che probabilmente sfugge a gran parte dei giornalisti che hanno pubblicato notizie errate
Per coloro che intendono approfondire alcuni dei punti appena citati, segnalo questo articolo Noterelle per tutti gli espertoni di jumpinshark molto interessante che contiene, tra le altre cose, delucidazioni sul ruolo di Marchiori in merito al PageRank e le citazioni di alcuni brevetti di Google
Ora ci troviamo davanti a una grande esagerazione, una montatura incredibile che ha creato nella mente di tante persone dei concetti che resteranno lì per un pò.
Disinformazione 2.
Sul PageRank.
Negli articoli relativi a Volunia, sono stati cancellati circa 10 anni di formazione. Tutto questo tempo a formare e informare su come il PageRank fosse uno dei tanti fattori che Google tiene in considerazione per i risultati delle ricerche, per vederlo poi “spuntare” come L’Algoritmo di Google.
Sperando che l’effetto di questa disinformazione non sia quello di far tornare di moda il PageRank e la sua maledetta toolbar, riporto una citazione di Enrico Altavilla contenuta in questo articolo che raccoglie tutto quelo che c’è da sapere sul PageRank:
Disinformazione 3.
Infine, per evitare di dilungarmi in svariati “elenchi di disinformazione”, racchiudo in questo terzo punto una serie di citazioni che contengono falsi concetti passati davanti gli occhi di milioni di italiani:
- Volunia, l’AntiGoogle – IlTempo e RaiNews24
- Massimo Marchiori che per quanti non lo sapessero può essere considerato come “il padre” di Google- ilSoftware.it
- A quarantadue anni, Massimo Marchiori è già un veterano del web – linkiesta.it
- L’anteprima inciampa sui «problemi tecnici». Poi vola in stile Steve Jobs. L’inventore: «Romperà le barriere tra informazione e socialità» – IlCorrieredellaSera
- Volunia, il motore di ricerca italiano che va oltre Google – Ansa.it
- Marchiori inventa il Google italiano – IlCorrieredellasera
Disinformazione apportata da Marchiori durante la presentazione di Volunia
Sebbene qualcuno ha ipotizzato che Marchioni non ha trattato in modo appropriato tematiche tecniche e strettamente connesse al funzionamento dei motori di ricerca poiché in aula erano presenti persone “non addette ai lavori”, vorrei precisare che, in base a quanto detto, Volunia è stato presentato in conferenza mondiale davanti a migliaia di utenti collegati. E tralascio le espressioni infelici come “il motore di ricerca del terzo millennio” o “corre su tutte le tavolette”
Disinformazione 1.
– numero di server
– numero di dipendenti
– numero di utenti
Naturalmente non è possibile ricondurre la “superiorità” di Google a fattori meramente quantitativi e connessi a disponibilità economiche. Non si può certamente trascurare il forte peso degli elementi qualitativi che caratterizzano la “superiorità” di Google come ad esempio:
- centinaia di algoritmi di analisi e di calcolo
- quantità infinita di dati raccolti sui siti
- dipartimenti specializzati nei motori di ricerca verticali di Google
- server creati direttamente da Google per particolari esigenze della ricerca
- ecc… ecc…. ecc…
Inoltre, si dovrebbero prendere in considerazione molti altri aspetti sui quali l’azienda Google ha fondato il suo impero.
In definitiva, considerando la taratura mondiale della presentazione di Volunia sarebbe stato più opportuno calibrare le affermazioni su Google alla portata dell’evento.
Disinformazione 2.
A malincuore non posso non dire che questa affermazione è al limite del ridicolo. Spero infatti che Marchiori non sia realmente convinto di quanto detto e che le sue parole siano state dettate da esigenze di marketing.
Google, infatti, ha rivoluzionato e innovato varie volte il mondo della ricerca, dai Motori di ricerca Verticali a Universal Search, dalla freschezza ai risultati personalizzati, ma cosa più importante il lancio di Social Search e Plus, Search Your World:
Queste ultime innovazioni sono importanti per i motori di ricerca e ignorarli è assolutamente impossibile.
Ma poi, luccicante che significa?
Disinformazione 3.
La frase è logica, corretta, anche da un punto di vista marketing.
Solo una precisazione: non è mettendosi a fare anni di ricerca che si riesce a fare un Google con 5 cavalli in più.
Google fa ricerca in tutti i suoi settori e per tutti i suoi algoritmi e con tutti i suoi software che oggi sono distribuiti su milioni di pc.
Google, relativamente alla “ricerca web”, è il più grande laboratorio di ricerca del mondo
Disinformazione 4.
Una tale semplificazione del fenomeno 2.0 è incredibile. Le persone non sono entrare a far parte del web, le persone interagiscono con il web e portano il loro contributo da quando la rete è nata.
Ah, un attimo, sto scrivendo, sono entrato nel web. Ma come…è testo, ho fatto un articolo, ma è 2.0 o 1.0? Sono integrati? Da quando? Da sempre
Esatto, da sempre è possibile farlo, da sempre esistono i newsgroup e le chat.
Inoltre, è falso che sono due mondi separati.
Disinformazione 5.
Premesso che la metafora delle galline è simpatica e può essere stata utile per semplificare il concetto, ritengo che sia opportuno specificare che:
- i social network non sono una gabbia
- i motori di ricerca “classici” non sono una gabbia
Al massimo è Volunia a presentarsi come una gabbia poiché, una volta che l’utente ha iniziato la navigazione tramite questo, include tutto il web all’intero del suo sito tramite il framing. A tal proposito sarebbe interessante, visto che lo stesso Marchiori ha citato una legge “anti-allevamento di galline in gabbia”, approfondire questo articolo Profili di illeicità dei link in merito alla tecnica utilizzata da Volunia.
Di seguito un frase dell’articolo:
Disinformazione 6.
Considerando sempre il contesto metaforico, è opportuno contraddire tale affermazione altrimenti si rischia di far passare realmente il web come una gabbia. In realtà ognuno vive il web secondo il proprio modo di essere e per quanto mi riguarda il web è molto libero. Se qualcuno lo ha vissuto e lo vive come una chiusura è normale che tenda a costruire gabbie apparentemente più belle e innovative.
In merito alla gabbia in questione vi consiglio l’articolo del Tagliaerbe (senza dubbio il migliore degli articoli che ha scritto negli ultimi anni) dove spiega passo passo che l’innovazione non c’è
Concludo riportando una serie di citazioni su Volunia e relativo commento/parere:
Condivido al 100%.
Certamente l’intento è lodevole, ma non credo che in generale il progetto Volunia possa renderci orgogliosi. Condivido pienamente sul fatto che “fare innovazione” è difficilissimo, e ciò mi fa credere ancor di più che il progetto doveva essere curato con più attenzione dall’aspetto comunicativo alle informazioni che sono circolate sui motori di ricerca in genere.
Condivido pienamente!!! Siamo oramai abituati a utilizzare uno strumento innovativo come Google e ciò è stato assimilato dagli utenti come un qualcosa di normale. Forse l’uscita periodica di un Volunia di turno potrebbe servire per renderci conto dell’elevato livello di innovazione raggiunto dal mondo dei motori di ricerca.
Marchiori:
Se esiste un piano per creare un motore di ricerca semantico visto che:
- è da anni che ci lavorano anche i maggiori player del settore con risultati non eccellenti
- il team di Volunia pare abbia la possibilità di realizzarlo
- sarebbe una grande rivoluzione
Non sarebbe il caso di realizzarlo?
Vi lascio con un articolo molto simpatico scritto da Lupetti
Articolo carino, ma molto polemico…. Giorgio potevi francamente fare meglio; magari poi se prima di scrivere un articolo tu fossi stato poweruser di Volunia e vedere cosa c’è dietro sarebbe stato meglio.
Lascio il link ad un’altra delle fonti di disinformazione: il TG5!
https://www.video.mediaset.it/video/tg5/servizio/282660/una-genialita-made-in-italy.html
Contenuti del video veramente ridicoli!
Articolo Fantastico! Complimenti.
Ottimo articolo Giorgio, lo citerò pure in un articolo della prossima settimana in cui parlerò della presentazione di Volunia 😉
Inutile dire che condivido praticamente tutto ciò che hai scritto e sinceramente mi dispiace un pò che Volunia sia uscito fuori così, perchè lo sentivo come un bel progetto italiano e l’Italia dovrebbe cercare di creare davvero prodotti di successo per uscire dalla situazione in cui vive il Paese…
Speriamo correggano il tiro presto..
sono molto d’accordo con te.
Volunia è il primo caso di fallimento di startup che però è stato spiattellato dappertutto.
Ogni giorno ci sono startup che falliscono perchè non hanno reali finanziamenti con idee molto più geniali e realizzate anche meglio.
Quello di volunia è il caso di fallimento sotto i riflettori.
P.S:
siete riusciti ad andare nella chat della home e non assistere ad un flame fra adoratori (presumibilmente gente del team o studenti invasati) e persone comuni?
La verità è che il team di volunia non ha mai visto il web VERO prima del suo lancio.
questo articolo è una splendida rosicata
Volunia, più che un’idea, ha avuto secondo me una cosa che tanti non hanno mai avuto: un’opportunità. Anzi L’Opportunità, ovvero quella di poter rilanciare la visione dell’IT italiano a livello mondiale, o giù di li. Ed è stata gettata malamente alle ortiche, dalla “presentazione” alla reale gestione e funzionamento del progetto.
Sono convinto che ci siano tante ottime menti ed idee rivoluzionarie in Italia da poter rivaleggiare sul serio con con le startup americane, ma se chi ha la fortuna e la benedizione (purtroppo) di avere questa unica e grande possibilità (dai finanziamenti all’attenzione globale della sfera IT mondiale) la spreca in questo modo allora penso che tutte le critiche che sono piovute addosso a Volunia siano ampiamente giustificate, NON da un senso di invidia/sberleffo per le cose che vengono fatte nel nostro paese, ma da un grosso senso di dispiacere per quello che “l’opportunità Volunia” poteva essere per il web italiano.
Come sempre un ottimo articolo però anch’Io lo trovo tropo polemico e non gli dai una soeranza di riuscita. Ad un certo punto dici … “Condivido pienamente sul fatto che “fare innovazione” è difficilissimo” … Se le critiche sono queste è veramente difficile .
E comunque CvD: l’idea è che chi lo critica sta rosicando e non si ha l’onestà intellettuale di dire che ci sono persone (come Giorgio e tante altre) che operano sul campo da anni e che sono più competenti.
Chi critica o rosica o è ignorante.
Questo è Volunia.
nelle ultime due settimane sono stati rilasciati due progetti comoletamente inutili, a mio modestissimo avviso. Volunia che non ha portato nulla di innovativo, anzi, facendomi navigare in un “riquadro” sembra di tornare indietro nel tempo, solo fumo, e Faceskin, una boiata tenuta in piedi dall’immagine e le conoscenza di cecchetto. Lo avessi proposto io, mi avrebbero preso per il culo per anni. Articolo interessantissimo come sempre.
Leggevo per caso la definizione di Innovazione su Wikipedia : è un’attività di pensiero che, elevando il livello di conoscenza attuale, perfeziona un processo migliorando quindi la qualità di vita dell’uomo. Innovazione è cambiamento che genera progresso umano
Nel bene o nel male Google l’ha fatto in passato e lo fa ancora.
Apprezzo il lavoro che è stato fatto con Volunia, non capisco l’accanimento di alcuni né la santificazione da parte di alcuni media.
Le stesse riflessioni possono essere fatte su altre notizie diffuse da Tg e da certa stampa, eppure nessuno si indispettisce più di tanto, ci siamo in un certo senso abituati e ognuno di noi poi filtra come più gli pare le informazioni che gli arriva.
Per questo motivo direi che la comunicazione è stata totalmente errata e che si sono create false aspettative su un progetto ancora acerbo ma che di “innovativo” per il momento mi sembra non abbia nulla.
Mi pare un’astrazione, una sovrastruttura che complica anzi solo la ricerca di informazioni utili.
Ciao Fabio,
come ho scritto nell’articolo, mi sono volutamente concentrato sul “danno culturale” e non sul “non funzionamento”.
Io sono un Power User di Volunia 🙂
Il mio hobby e il mio lavoro consistono nello studiare i motori di ricerca, sarei stato molto felice di avere in Italia un progetto valido.
Mi sento di condividere quasi tutto quello che è scritto, mi rendo conto che ci si sente come se si fosse superato il segno, ma di contro un professionista cerca comunque di mantenere un tono meno infervorato.
La citazione che preferisco? Quella di Enrico Altavilla anche io la condivido al 100%.
Infine una considerazione a margine, ho fatto il ricercatore per due anni e la mia esperieza mi dice che anche questo è stato l’ennesimo progetto alla armiamoci e partite…
Gli italiani possono e devono essere concreti, e quelli che lo sono tendono ad emigrare, non è solo una questione di soldi, principalmente è vedere il proprio lavoro mortificato quotidianamente che distrugge la voglia di restare qui.
A me sembra che in Volunia ci sia molto del finanziatore e poco del professore.
Sono anni che Marchiori dice di lavorare su un motore di ricerca semantico, ma Volunia è tutt’altra cosa.
Alcune voci che circolano in Torre Archimede a Padova dicono che il “social engine” sia una sorta di compromesso tra i due.
Personalmente la fase beta, mi sembra sia stata aperta per trovare finanziatori, o addirittura compratori del brevetto (su volere di chi ha cacciato fuori i sacchi, che ha ragione di voler monetizzare), nonostante Marchiori sia da sempre contrario a questa pratica nella ricerca (https://www.w3.org/People/Massimo/patents)
Ciao Giorgio,
hai espresso decisamente molte delle perplessità che sono rimaste a un bel po’ di persone secondo me!
Tralasciando tutte le dichiarazioni fatte, che possono esser state guidate dal tipo di platea e da tanti altri fattori (certo, una conferenza internazionale impostata totalmente per l’Italia non è esattamente una trovata), mi è parso che dietro tutto il lancio ci siano state grandi incongruenze con le dichiarazioni fatte in conferenza.
Si parla di innovazione, di cambiamento, quasi di superamento di barriere autoimposte dai motori e poi si presenta così il prodotto?
Senza scendere nei dettagli, e parlando della sensazione iniziale che da il progetto.. A me sembra tanto una delle solite cose da università italiana. Una delle solite cose guidate dai vecchi modi di pensare delle università e delle amministrazioni.
Sito, spot, dichiarazioni e modo di affrontare le problematiche mi lasciano lo stesso amaro in bocca che resta dopo aver visitato tanti di quei portali istituzionali su cui vengono buttati tanti soldi..
La grafica vale poco in un progetto del genere, ok.. Ma un progetto innovativo non può essere lanciato con un design che poteva andare bene sì e no 10 anni fa..
Vedo solo alcune idee interessanti da cui Google potrebbe prendere spunto per qualche futuro aggiornamento, ma niente di più, almeno per adesso.. E mi sembra che tutto sia ammantato da quell’approccio scolastico che permea una grande quantità di progetti italiani.
Secondo me se saranno in grado di raccogliere le critiche che usciranno fuori dal test appena partito e di leggere con attenzione articoli come il tuo potrà veramente uscire fuori qualcosa di interessante (e lo spero, anche perché un po’ di orgoglio per la propria patria ogni tanto non farebbe male, anche in questo campo).
Spero solo che al lavoro di coloro che sono prettamente programmatori e teorici, affianchino anche qualcuno che faccia consulenza strategica e conosca veramente bene il web e le dinamiche che lo muovono OGGI.
Detto ciò, tutto il mio tifo è verso Volunia e verso qualsiasi progetto italiano, però cavolo diamogli una svecchiata seria questa volta!
Concordo con qunato dici. Mi stupisco ancora di come si possa fare uno startup di qusto tipo.
Articolo che ricorda vagamente la favola della volpe e dell’uva.
A quanto pare chiunque cerchi di fare qualcosa nel mondo dei motori di ricerca non riuscirà mai perchè google ha migliaia di algoritmi, dipendenti, server, ricercatori ecc ecc.
Mi sembra molto superficiale e riduttiva come critica
Concordo al 100%, non ricordavo tutte le “eresie” ascoltate durante la conferenza.
Francamente da power user mi sono cadute le braccia, Marchiori avrebbe fatto meglio ad imporre un giretto su Sourceforge e Github ai suoi collaboratori… ci sono prodotti già fatti, simili a quanto offre Volunia, e liberamente integrabili a costo quasi zero, che avrebbero funzionato meglio e con meno fatica (che sia stata una faticaccia per loro, nessun dubbio).
Peccato che il motore sia semplicemente penoso. Volevo dargli una possibilità ulteriore ma mi è passata la voglia del tutto dopo la prima volta che l’ho usato…
Ciao Mario, mi dispiace correggerti, ma al massimo vista la provenienza calabrese di Giorgio avresti dovuto dire che l’articolo ricorda il detto “d’u porcu e da agghianda”
Ma la critica e’ verso la stampa o verso Volunia?
Verso la prima sono completamente d’accordo, informazioni inesatte e previsioni esagerate e assolutamente premature.
Se la critica cosi’ accesa e’ verso chi cerca di fare innovazione, ha coraggio, e ha tutte le competenze per realizzare un progetto cosi’ ambizioso e’ un altro discorso.
Se il progetto si rivelasse negativo e’ perche’ la gente non lo usa, non perche’ non ha fatto la presentazione figa o l’iconcina non e’ 3d. E questo lo sapremo tra mesi o anni.
Apple ha fatto tante di quelle cazzate, eppure e’ considerata al top nella classifica popolare dell’innovazione. Non parliamo di tutte le startup americane con decine di milioni di dollari buttati al vento (vedi CUIL) e presentazione fighe. Nessuno ha mai detto “oh, adesso cosa penseranno degli americani” e nessuno si e’ scagliato contro con tanta veemenza gridando allo scandalo per un errore. Avevano le carte in regola, ci hanno provato, non ce l’hanno fatta. Dove e’ il problema? Che quel coraggio o quelle competenze voi non le avrete mai?
Quello che vedo in Italia e’ solo invidia e gelosia. Una persona che non ha mai sbagliato non deve permettersi di criticare. Perche’ chi non ha mai sbagliato non ha mai provato, ed e’ questa la filosofia che i venture capital dei tanto amati US applicano quando devono valutare l’esperienza di un founder.
Se siete tanto piu’ bravi anziche’ giudicare dall’alto del vostro sapere, trovatevi un lavoro vero e dimostrate che gli italiani sanno (almeno provare a) dare il loro contributo al mondo internet.
La user experience su Volunia spazzerà tutte le frasi ad effetto di questi giorni.
Una sola notazione, Giorgio: cerca di contestualizzare:
– 1) il mezzo (giornale cartaceo, giornale online, tv) in cui questa notizia è stata data;
– 2) il target di riferimento: per forza di cose bisognava semplificare (senza bypassare la verità).
Ciao!
Gianni scusa ma hai letto l’articolo ?
Come puoi parlare di invidia e gelosia ?
Come puoi parlare di puro giudizio quando sono riportati fatti reali ?
Non è invidia, anzi.. Penso che chiunque qui speri che il progetto riesca ad andare alla grande, è sempre una gran cosa quando nascono progetti interessanti dall’Italia..
È proprio tramite critiche di questo tipo che si migliorando i progetti; se con Volunia sapranno bypassare ciò che dice la stampa (che purtroppo fa sempre i casini che fa) e andare ad analizzare ciò che dice gente come Giorgio penso che il risultato finale potrà essere veramente competitivo, e lo spero.
L’importante è che non ci si fermi al progetto finanziato, alle aule dell’università e a progetti nuovi per standard vecchi, come succede spesso per cose del genere.
Sarebbe veramente bello sapere che una startup italiana, fatta di italiani e con sede in Italia riesca a fare qualcosa di grande rilievo..
Vedere gli articoli sul tagliablog nei quali si legge di persone che dal nostro paese scappano all’estero mi ha sempre fatto grande tristezza e rabbia.
Sarebbe bello che Volunia si sviluppi a 360° (ripeto, con l’apporto anche di altre figure) in modo che anche gente come Davide, e non solo come i soliti giornalisti poco informati, possa scrivere post pieni di esultanza!
e che io col calabrese ho non poche difficoltà.
Una importante precisazione sulla disinformazione #1, che funge da premessa alla copertura mediatica per l’imbarazzante ed incommentabile Volunia:
E’ lo stesso Marchiori che per primo millanta (come provano numerosi video di interviste fatte a Marchiori che sono facilmente reperibili su youtube) di essere (implicitamente o esplicitamente) l’ideatore dell’algoritmo di Google. I media italiani prendono la sua parola per buona e pubblicano questa colossale falsita’ senza verificare i fatti.
Se qualcuno si prendesse la briga di leggere attentamente il lavoro di Marchiori “Hyper Search” (https://www.w3.org/People/Massimo/papers/WWW6/) che viene citato, insieme ad altri 3, nel lavoro di Brin e Page semplicemente tra gli esempi di ottimismo espresso per l’hypertextual information, capirebbe che l’idea di Marchiori era totalmente diversa dal “PageRank” (https://infolab.stanford.edu/~backrub/google.html) sviluppato da Brin e Page , che e’ alla base di Google.
In estrema sintesi, l’idea di Marchiori era che nel determinare il valore di una pagina web si dovesse tener conto non solo dei contenuti della pagina in questione, ma anche dei contenuti delle pagine linkate da quella pagina (*contenuti* delle pagine linkate in uscita).
Il PageRank invece espande il principio della citazione accademica (*numero* di link in entrata, quindi concettualmente diverso – in quanto si prende in considerazione il numero e non il contenuto – ed in direzione opposta all’idea di Marchiori) che era comunque gia’ utilizzato nei motori di ricerca del tempo (quindi nessuna novita’ e niente a vedere con Marchiori), ed introduce un’idea chiave: non considerare tutti i link in entrata allo stesso modo, ma in base a quanti link ogni pagina ha a sua volta in entrata.
Non si tratta di opinioni, ma di fatti facilmente verificabili confrontando le due idee ed i due algoritmi. Io sono un esperto del settore e conoscitore della storia di Google, ma qualsiasi persona dotata di una discreta preparazione e pazienza puo’ leggere i due lavori e giungere all’inevitabile conclusione.
Marchiori la dovrebbe smettere di perpetuare questo imbroglio e i media che raccontano la sua storia dovrebbero accertare la veridicita’ o meno delle asserzioni di una parte interessata prima di pubblicarle come fatti.
Danno culturale??? Giorgio, ho l’impressione che ti stai prendendo troppo sul serio. Personalmente non mi sento affatto “danneggiato culturalmente” dalla vicenda Volunia. Apprezzo il tentativo di Marchiori, dimostra coraggio e iniziativa. Il lancio poteva essere curato meglio? Sono d’accordo, alcune ingenuità sono state commesse. Ma proviamo ad apprezzare questo progetto, anche con i suoi limiti attuali, e aspettiamo di vederlo crescere. Buon lavoro, Marchiori.
Cari Ragazzi , mi fà piacere che vi accalorate , perchè questo vuol dire che c’è interesse, evidentemente ci piacerebbe avere un motore di ricerca italiano di quel livello , diciamocelo , ” La Russa ” purtroppo Google sta già prendendo appunti e preparando il lancio , la verità e che Marchiori ed il suo Team , hanno scosso veramente l’ambiente Web , al momento con poca sostanza e sicuramente per monetizzare l’investimento effettuato, che si faccia avanti il Magnate di turno e facciamolo questo investimento , se poi son Rose fioriranno ….
Non sono assolutamente d’accordo con il tono da marcia funebre di questo articolo. Volunia è ancora in beta test e c’è già chi lo ha dato per morto.
Concordo con la critica alla stampa in generale, ma lo sappiamo bene come funziona la comunicazione in Italia perciò non c’è da stupirsi. Mi stupisco invece di chi dall’alto della sua millantata esperienza del web non è in grado di capire che non si può pretendere di cambiare il mondo con una startup dall’oggi al domani. Si confronta Google con Volunia quando il primo ha a disposizione risorse finanziarie e umane ed esperienza che il secondo come è ovvio che sia non può vantare.
Mi pare che il signor Taverniti stia commettendo lo stesso errore della stampa che ha tanto criticato: avere delle aspettative iniziali ben al di sopra di ciò che è lecito aspettarsi da Volunia prima ancora che sia stato lanciato.
Non so se Volunia avrà il successo sperato o fallirà ma sicuramente non lo si può sapere in questo momento.
Come scritto sopra fare innovazione è molto difficile, ma se tutti la pensassero come l’autore dell’articolo sarebbe completamente impossibile.
Grande Giorgio…. adesso posso esprimere la mia opinione agli amici semplicemente linkando questa pagina!
Nicolò:
“Si confronta Google con Volunia”…
sono stati loro stessi a fare il paragone!
Di cosa stai parlando ?
Concordo con ciò che dice l’articolo: l’Università italiana ha fatto una gran brutta figura, soprattutto a livello comunicativo. Oltre al fatto che nell’ambito della search è davvero difficile oggi portare innovazioni che non siano già state ideate da qualche laboratorio a Mountain View.
Mi dispiace tuttavia per il tono del post: mi sembra eccessivamente polemico nei confronti di una persona che – ammetto, non conosco – ma deve averci messo l’anima.
Lucidissimo articolo Giorgio, davvero complimenti. Anch’io mi stavo chiedendo se il framing fosse lecito e se per esempio non fosse il caso di schermarsi contro quella pratica. Una vera gabbia, quella, altro che navigazione user friendly. Ti ho cercato su Volunia per aggiungerti fra gli amici… ma ahimè, non ti ho mica trovato. 🙂
Andrea non mi pare proprio che Marchiori abbia mai detto che Volunia si paragona a Google. Questo è ciò che ha detto la stampa!
Mi pare che qui sia stia aspettando che il progetto fallisca per poter dire “ah, io l’avevo detto”. Ma così è troppo facile, solo chi ha il coraggio di provarci può fallire!
Ciao Fabio,
grazie 🙂
Come no…mi hai fatto la richiesta di amicizia. Ora ho visitato il tuo profilo così dovresti vedermi.
Ci sono con nome e cognome 🙂
Condivido pienamente, e non ti sei soffermato piu’ di tanto su come la presentazione sia stata scadente, vecchia e molto, troppo lenta. Ho scritto di questo sul mio blog.
mi era sfuggito quello che ha scritto: … poi vola alla Steve Jobs.
ok, qui sfioramo veramente il ridicolo.
Volunia , o , non Volunia , abbiamo un’altra prospettiva per visitare il Web , ma voi ci avevate pensato ? Lasciamo stare le polemiche e facciamolo lavorare e comprate un pò di Azioni , non lo avete ancora capito , gli mancano i dindi perchè il cervello lo ha già cominciato a far funzionare e ricordatevi che non ha ancora scoperto tutte le carte , lo sa che Google è lì all’uscio ad origliare … vi saprò dire qualcosa in più quando lo cominceremo ad usare , o tutti quelli che hanno scritto quì per caso lo hanno già fatto , sareste dei falsi .
Che mezze cartucce qui dentro…..tutti a santificare google che fa un sacco di soldi senza restituire nulla…vedi adsense e adwords
D’altra parte come si fa a santificare facebook ..ovvero l’inutile sociial network pieno di disperati che scrivono cavolate
Se un italiano cerca di fare qualcosa di diverso va fatto fuori..se un americano fa la stessa cosa va santificato….
io mi sono rotto le scatole di cercare su google e altri simili che ti danno metà dei risultati che sono fuori da quello che ti serve……
quindi qualunque cosa che migliora questo schifo è sempre meglio
Intanto iniziamo a dire che se chiunque sul web fa una ricerca su di te, non usando il tuo amico Google, di te non trova altro che la tua pubblicità ……..
Mentre cercando Massimo Marchiori, si trovano le fonti di quanto qualcuno ha riportato poi su Wikipedia:
Massimo Marchiori (Padova, 1970) è un informatico e matematico italiano.Indice [nascondi]
1 Biografia
2 Note
3 Altri progetti
4 Collegamenti esterni
Biografia [modifica]
Ha vinto il premio TR100 della Technology Review (ottobre 2004), che viene dato ai 100 giovani ricercatori più innovatori al mondo[1].
È stato ricercatore all’Università di Venezia.[2]
Ha ideato Hyper Search[3], un motore di ricerca che basava i risultati non soltanto sui punteggi delle singole pagine, ma anche sulla relazione che lega la singola pagina col resto del web. Questo lavoro è stato citato nell’articolo in cui è stato formulato l’algoritmo PageRank[4].
È stato chief editor dello standard mondiale per la privacy del Web (P3P).[5]
E’ stato uno degli iniziatori del progetto XML Query[6] nel World Wide Web Consortium (W3C), ed è uno degli autori della famiglia di standard mondiali XQuery, per effettuare ricerche (query) all’interno di documenti o database in XML.[5]
Dal 2006 è professore associato all’Università degli studi di Padova ed è ricercatore scientifico nel W3C. Si occupa attivamente della ricerca e dello sviluppo del web semantico.[5] Da aprile 2010 Massimo Marchiori è chief technology officer di Atomium Culture[7].
Il giorno 6 febbraio 2012, dall’Università degli studi di Padova, ha presentato il nuovo motore di ricerca Volunia da lui ideato e realizzato con la collaborazione di una piccola equipe di studenti ed ex studenti della stessa università[8].
Note [modifica]
^ Massimo Marchiori nel sito di “Technology Review”
^ [Esplora il significato del termine: Volunia, il motore di ricerca italiano che va oltre Google Volunia, il motore di ricerca italiano che va oltre Google] sul Corriere della Sera
^ Massimo Marchiori. (EN) The Quest for Correct Information on the Web: Hyper Search Engines in Proceedings of the Sixth International World Wide Web Conference (WWW6). 1997. URL consultato il 22-07-2008.
^ Sergey Brin; Lawrence Page. (EN) The Anatomy of a Large-Scale Hypertextual Web Search Engine in Proceedings of the Seventh International World Wide Web Conference, Brisbane, Australia. 1997. URL consultato il 28-08-2010. Gli autori citano Marchiori con la seguente frase: “There is quite a bit of recent optimism that the use of more hypertextual information can help improve search and other applications [Marchiori 97] [Spertus 97] [Weiss 96] [Kleinberg 98].”
^ a b c Pagina personale sul UniPD
^ Query
^ About Atomiun Culture
^ Volunia sul sito dell’Università degli studi di Padova
Tu dici: Per essere chiari e smentire quanto letto, è bene sapere che:
Marchiori non è né il padre dell’algoritmo di Google, né l’ideatore
Google non ha un algoritmo originale
Google ha migliaia di algoritmi
il PageRank è uno dei tanti fattori che Google tiene in considerazione nel fornire i risultati delle ricerche
Brin e Page hanno un’importanza nella rete che sarà ricordata per l’eternità; Brin e Page hanno messo in moto un processo innovativo multisettoriale che probabilmente sfugge a gran parte dei giornalisti che hanno pubblicato notizie errate
Per coloro che intendono approfondire alcuni dei punti appena citati, segnalo questo articolo Noterelle per tutti gli espertoni di jumpinshark molto interessante che contiene, tra le altre cose, delucidazioni sul ruolo di Marchiori in merito al PageRank e le citazioni di alcuni brevetti di Google
Ora ci troviamo davanti a una grande esagerazione, una montatura incredibile che ha creato nella mente di tante persone dei concetti che resteranno lì per un pò.
Verissimo, solo in parte:
Il PageRank è un “algoritmo” di analisi che assegna un peso numerico ad ogni elemento di un collegamento ipertestuale d’un insieme di documenti, come ad esempio il World Wide Web, con lo scopo di quantificare la sua importanza relativa all’interno della serie …. ( fonte wikipedia )
tu poi dici:
Moltissimi sono stati i giornali che hanno tessuto la trama in preparazione al lancio, andando a creare una grande attesa costruita sul personaggio Marchiori e sul confronto tra Google e Volunia.
Perdonami, se intervengo nel tuo campo, ma creare un aspettativa di un prodotto si chiama marketing !!!!!
Esempio: fiat in questi giorni fa una campagna che crea molta aspettativa ( 100X100 panda) dove promette una Fiat panda a 100 euro al mese per 100 mesi, poi solo andando in concessionaria scopri che per aver diritto a questa formula devi tirare fuori un acconto di 5.400,00 euro …. e li l’abilità del venditore fa la differenza …..
Se qualcuno è bravo ( magari più di te e di me ) a creare un aspettativa ( marketing) perchè tu lo giudichi apertamente in malo modo ?
é solo invidia?
Invece di elogiare i nostri connazionali che hanno le palle di mettersi in gioco, mettendo la faccia per un paese rovinato dalla globalizzazione e da chi tiene le redini del mondo, mi provoca un profondo dispiacere vedere che qualcuno ha ancora del tempo da perdere nel creare articoli inutili, polemici e vuoti come il tuo ….
Buona giornata, e ogni tanto, guarda fuori dalla finestra … magari vedendo un tramonto, ti renderai conto che esiste del bello in giro ….
L’imbroglio di Marchiori di presentarsi come l’inventore dell’algoritmo di Google e’ appena arrivata all’attenzione di Matt Cutts di Google (chi e’ del settore lo conosce bene), dopo la pubblicazione di quest’articolo (anche li’ vedrete il mio commento: https://www.webpronews.com/volunia-google-italian-2012-02 ).
Matt Cutts l’ha trovato alquanto sgradevole (come chiunque che conosce come stanno le cose) e ha invitato l’autore a contattare Google PR per un commento, cosa prontamente fatta.
Vergogna Marchiori e vergogna Italia! Imbroglioni, incompetenti, e cialtroni.
Giorgio se vuoi contattami via email.
Grazie Massimo, sto facendo girare questa notizia e mi stanno girando a livello mondiale.
Grazie per aver scritto e documento un articolo che risponde a tutti i miei dubbi, il tutto citando solo gente che capisce qualcosa.
Bhè Massimo, l’articolo che hai citato, con il commento di Matt Cutts in persona dice praticamente tutto sull’argomento!
Come in Italia anche all’estero c’è stata parecchia disinformazione, però almeno per quanto mi riguarda, non ho mai letto dichiarazioni di Marchiori che afferma di essere l’inventore di PageRank.
Ora mi metto a cercare (sperando di non trovare tale affermazione), però come si suol dire: la frittata è fatta!!
Federico, c’è di peggio. Qui conferma alla giornalista che la sua invenzione “aver reso possibile l’invenzione di Google”: https://www.youtube.com/watch?v=KoZ2wZ-MOeE
Ragazzi, le parole sono importanti. E questa è una bella bugia.
Sapete cosa vi dico sapientoni?
Speriamo di fallire presto e anche meglio della grecia
Secondo me chi scrive qui vuole fare il tecnico e darsi delle arie ma la realtà e che per avere un servizio in
white label di social network devo rivolgermi alla california e dare loro 150€, perchè in italia non esiste nulla di decente al riguardo.
Continuate pure a fare i sapientoni ma io vorrei vedere migliaia di italiani creare servizi alla pari con l’america
Se questo motore di ricerca sarà una ciofeca fa lo stesso….voi non avete tirato fuori 1 solo € quindi state zitti…siete solo capaci di bronttolare perchè nella vostra vita di esperti non avete creato un bel nulla
Voglio vedere le vostre creazioni …solo dopo potrete criticae chi fa qualcosa nel mare del nulla che è il nostro paese.
andate in pace con il vostro google quotidiano
Per GIORGIO TAVE
ti ricordo che le società di capitale devono esporre in home page tutti i dati della società tipo iscrizione camera di commercio, capitale sociale , indirizzo sede ecc…non solo la p.iva
se la tua è una SRL allora nella home non sei in regola….. ti do 3 giorni per aggiornare la home page altrimenti ti segnalo…..
prima di insegnare gli altri e formare impara a formare te stesso … auguri
L’art. 42 Legge n. 88/2009, infatti, modificando l’art. 2250 del Codice Civile, introduce nuovi obblighi di comunicazione via Web per le imprese; le società per azioni, le società in accomandita per azioni e le società a responsabilità limitata che dispongono “di uno spazio elettronico destinato alla comunicazione collegato ad una rete telematica ad accesso pubblico” devono fornire – attraverso tale mezzo – le seguenti informazioni:
a) la sede sociale, l’ufficio del registro delle imprese presso il quale la società è iscritta e il numero di iscrizione;
b) il capitale sociale, indicato secondo la somma effettivamente versata e quale risulta esistente dall’ultimo bilancio;
c) l’eventuale stato di liquidazione della società;
d) se, in caso di SpA o di Srl, la società ha un socio unico.
Dal momento che la Legge n. 88/2009 è già in vigore, le società che non vi abbiano provveduto dovranno senza indugio aggiornare i propri siti Web con le informazioni innanzi indicate. Ma l’aggiornamento del sito Internet aziendale non appare sufficiente ad adempiere al dettato normativo; infatti, l’espressione “spazio elettronico destinato alla comunicazione collegato ad una rete telematica ad accesso pubblico” ricomprende sicuramente i siti Web, ma anche tutti gli altri luoghi virtuali di comunicazione, ivi compresi i profili delle società sui social networks.
Attenzione a non sottovalutare questo semplice adempimento: la sua omessa esecuzione, ai sensi dell’art. 2630 Codice Civile, espone la società ad una sanzione amministrativa pecuniaria da 206 Euro a 2065 Euro.
Gentile “Recupero Crediti”,
mi piacerebbe chiamarti con tuo nome e cognome, ma ciò non è possibile visto che hai mantenuto anonima la tua identità al contrario di quello che ho fatto io davanti a tutti.
In merito alla tua segnalazione ti ringraziamo per questo, probabilmente durante l’ultimo upgrade sarà sfuggito al Team tecnico al quale inoltro subito la richiesta.
Qualora volessi ulteriori delucidazioni puoi tranquillamente scrivere a me o in alternativa ti giro i contatti dei nostri legali.
Grazie ancora e buona serata,
Giorgio
Avrei voluto provare anche io volunia per dare un responso, ma dovevo guardarmi l’ultima di Fringe.
Oh, era troppo figa!
Comunque ripeto:
di volunia puoi solo parlarne bene, altrimenti sei uno sfigato che non capisce un cazzo.
Io penso:
lasciamoli vivere nella loro realtà: è evidente che la prima volta che hanno visto REALMENTE il web è stato questo lunedì.
Ci sono professionisti che lavorano fuori dall’ambiente accademico che dovrebbero essere dei rosiconi.
É così l’Italia.
Patriottici solo per la mediocrità dell’averci provato.
Provarci non basta: sul web si compete col mondo.
Anche io ahimè ho notato un po’ di dente avvelenato in qualche passaggio (seppur il “si potrebbe trattare di marketing” si pone come un freno a questo impeto). Detto ciò trovo le considerazioni fatte da Giorgio vere, anche se da moderare. Spero che dall’alto della sua esperienza non si limiti a questo giudizio. Soprattutto spero che persone del suo calibro possano essere in qualche modo utili alla causa Italia e quindi Volunia. Ne trarremmo beneficio tutti.
Nicolò dai non scherziamo…
– “Motore del terzo millennio”
– “Il Google italiano”
non lo ho detto sicuramente io. E’ tutto pubblico su quotidiani, siti, video…non c’è altro da aggiungere direi.
bell’articolo complimenti ti linko, grazie
personalmente sono spiazzata … dall’incompetenza che emerge da alcune affermazioni dalla presentazione e dal progetto in se stesso
vi racconto la libertà dentro volunia:
dentro volunia stasera c’erano 4 persone attive il resto sono quelli del team … non ci va nessuno anche perchè il prb non è che non indicizza perchè serve tempo, il prb è che sembra proprio un sito demo fatto uguale a google con una chat laterale
la cosa bella è che in chat non si può parlare di prb tecnici … il team di volunia vuole solo gente che dice “che bello”, se le persone parlano fra di loro per confrontarsi su un aspetto vengono offese e bannate, perchè loro sono gli eletti … non ho mai visto una cosa del genere
a parte questo ho registrato all’inizio il mio sito perchè lo credevo un progetto ceh tiene conto di una serie di cose tipo l’etica, professionallità ecc e mi sono vista arrivare questa mail da chi mi fa hosting ” le comunichiamo che attraverso le sue credenziali FTP
sono stati effettuati accessi abusivi depositando script che generano spam, abbiamo provveduto a modificare la pagina index.html ( è stata modificata con un iframe malevolo) e a disattivare la password FTP che potrà riattivare dal pannello di controllo (facendo
attenzione a cambiarla usandone una mai utilizzata)”
iframe è volunia ed è per questo che non riesce ad entrare nei siti come google o wikipedia …
non ci sono regole … ho sentito dire a marchiori che “google è una scatola chiusa” mentre loro sono peggio, quindi attenzione a come ci entrate perchè questi personaggi minacciano offendono e non mi stupirei di vederli usare le nostre info in modo molto scorretto
Anche io ho parlato di volunia in un articolo sul mio blog, come già detto, la presentazione di volunia è statra “pompata” troppo, però la tecnologia corre, google ha fatto da regina per molto tempo…
Abbiamo già risposto a “recupero crediti” che se ha problemi può contattarmi come scritto, non ospiteremo ulteriori commenti sull’argomento perché stiamo andando completamente fuori tema. Lo sappiamo che ci sono persone che vogliono portare la discussione fuori tema per bloccarla, gestiamo un forum da molti anni. Inoltre stiamo pensando di non fare l’upgrade e beccarci la denuncia, vogliamo proprio vedere come una persona che non ha il coraggio di mettere nome e cognome su un articolo, si presenti alla questura. Così vediamo chi è :).
Molto interessanti tutte le considerazioni.
Credo che l’esposizione dei fatti sia notevole e credo che in tutti noi e anche di chi critica (in modo costruttivo) ci sia la voglia che in Italia nasca un buon progetto come da premesse/promesse (per ora non mantenute) di Volunia.
Quello che Lucia dice è vero (fra l’altro lucia ti ho anche letto in chat mi sa 😛 )
Io ho visto dare dell’ignorante e dell’incompetente a uno che chiedeva come mai gli indirizzi IP di volunia non fossero italiani e, in malo modo, gli hanno detto di informarsi su cosa è una CDN.
IMHO non vale neanche più la pena perderci tempo: sanno tutto loro ed è il mondo del web che è sbagliato.
Mi dispiace solo per Marchiori che pare, al di la della favola dell’algoritmo di Google, una brava persona e con ideali anche condivisibili.
Ottimo matematico e ricercatore.
Ma di come va il web, se quella è la sua visione, non capisce molto :\
Ma in pratica è un motore di ricerca che sarà sempre inferiore (facilità di utilizzo, numero e qualità dei risultati, aiuti nella ricerca) a Google e Bing (e gli altri) ma mi permette di navigare in un iframe dandomi una chat ed una visibilità degli altri untenti di quella pagina (ed altre puttanate simili)?
Farà contenta mia cugina e migliaia di pecore amanti di Facebook e gli altri siti “social”, ma a me non serve proprio e continuerò a mettere Google com home page su PC cui metto mano.
Ho sentito mesi fa che “Marchiori fosse il padre dell’algortimo di google”.
Mi ha puzzato subito e ho pensato che la sparassero grossa…
Allora sono andato su Wikipedia alla pagina di Google in italiano ed effettivamente c’era scritto. Non citato in basso… era proprio lì scritto nel capitolo dell Storia poco sotto il nome di Page e Birn nel secondo capoverso.
Era inequivcabile e mi sono detto “vabbeh, si vede che non lo sapevo…”
Adesso leggo quest’articolo e sulla stessa pagina di wikipedia non c’è più scritto… neanche un riferimento.
Ottima rassegna Giorgio! Al di là della disinformazione e dei tanti “maestri” improvvisati spero sinceramente che il progetto di Marchiori cresca.. E’ bello sognare ad un “davide” italiano che batte un “golia” come Google..
RAgazzi, ma non vedete che tutto questo progetto è “finto” ?
Sono power user da ieri…
1) Grafica “ruabacchiata”: andate sul sito di libero ed infostrada e guardate loghi e colori
2) Nessuna tecnologia innotiva, tutto già visto (e fallito) in altri progetti: sidewiki, od altri sistemi simili
3) Non funziona quasi nulla, le ricerche sono inutili, le mappa del sito è quesi sempre incompleta.
Non si salva nulla: usabilità, funzioni, ricerche, sembra un prodotto amatoriale fatto da chi di web non capisce nulla…
Fosse stato tedesco o svedese non ne avrebbe parlato nessuno.
Ho apprezzato l’articolo nel complesso, anche se non condivido certe critiche. Anzitutto bisogna pensare che la platea di giornalisti non era decisamente ferrata nel campo. Per questo Marchiori avra’ cercato di fare semplificazioni al limite del plausibile per un esperto di settore come ovviamente tu sei.
E’ un po’ come dire che Steve Jobs non si mettera’ mai a parlare della potenza della cpu in termini di benchmark ma si limitera’ a dire che fa girare il giochetto figo del momento.
Inoltre, alcuni miei pensieri. La disinformazione 1..e’ una semplificazione accettabile. Dal numero di dipendenti DERIVA la possibilita’ di sviluppare molti algoritmi. Dal numero di utenti, dagli algoritmi e dai dipendenti e dai server DERIVA la quantita’ di dati. Insomma, direi che i 3 punti possano benissimo riassumere la potenza di google.
Per la 4 mi chiedo se hai male-interpretato.
Quando dice 1.0 intende dire che anche i siti 1.0 esistenti si vedono integrare delle funzioni social offerte da Volunia. E’ evidente che un sito con tantissimo testo sotto una piattaforma di blogging e’ 2.0 (ah certo, ovviamente ci sono vari tool del genere, ma il fatto che non siano utilizzati massicciamente magari vuol dire che non hanno mai avuto una certavisibilita’).
Per il resto auguro a Volunia molta fortuna. Dopotutto ho visto che le persone meno “ferrate” sembrano apprezzarlo.
Io mi sono installato l’addon chrome, e a volte ci passo per vedere come sta andando. Ovviamente non posso usarlo per tutte le ricerche, almeno per ora 🙂
@2cent diciamolo … è una schifezza, anche l’idea fa schifo … l’idea di creare una sovrastruttura inglobare il web e controllare con un social i contenuti … ma dai !!!
poi per cortesia … quei commenti personali … fatela finita! volunia fa schifo e minacciare la gente non la farà essere un progetto e sono contenta perchè in ogni cosa contano le persone .. se a questi gli fai gestire dei dati su web … ma Dio ci scampi e liberi !!
ma che figuraccia c’ha fatto fare all’estero???????????????
@Massimo: Stai dicendo falsità, Marchiori nei video che tu stesso hai linkato non ha mai detto di aver inventato l’algoritmo usato da google.
Ha sinteizzato la sua storia dove i fatti vogliono che lui e Page abbiano chiaccherato a lungo prima che google sia uscito fuori.
Ora, tu c’eri quando loro due hanno avuto il loro scambio di opinioni/conoscenze/idee? Per sapere sul serio perché/come le idee di Page siano sbucate fuori?
Sai citarmi un documento tecnico rivolto a tecnici dove Marchiori dica di avere creato l’algoritmo usato da Google? No.
lo ha detto a me massimo
https://www.datamanager.it/news/web/google-made-italy
e io c’ero 🙂
Ragazzi mi sembra di sognare.
Ma siete al cinema ?
Di solito la stampa e la TV quando si fanno trasmissioni con intervista si attengono a quanto dice l’ufficio stampa di turno dell’intervistato o l’intervistato stesso.
Io personalmente sono stato intervistato in TV come ospite e prima mi hanno sempre chiesto di cosa parlare, se quello che si diceva fosse giusto etc etc…
Ora se si vuole mentire a se stessi per giustificare un ipotesi che non sta in piedi è un conto, ma se guardiamo alla realtà questo caos non credo se lo siano inventati i giornali…o le TV da sole…qualcuno l’input lo ha dato.
Dai su…un po’ di onestà intellettuale.
Dai ragazzi non venite a dirmi che lui di questo non sapeva niente:
https://s10.postimage.org/pmykcxrh5/bufala_volunia.jpg
Pienamente d’accordo… è il pensiero che avevo già prima della presentazione “mondiale” e che non avrei saputo esprimere in modo migliore.
Complimenti Giorgio.
E’ vero è stata fatta disinformazione a 360 gradi, esattamente come succede per tutti gli altri argomenti che vengono trattati da giornali e televisioni.
Il progetto Volunia non si è mai presentato come l’antigoogle, ma si è sempre annunciato come una nuova esperienza, un nuovo modo di vivere il web, e su questo è ancora presto per dare giudizi dato che è in beta e ha aperto ai soli poweruser proprio per raccogliere feedback e migliorarsi.
@Lucia: non si capisce che ti avrebbe detto.
Boh, mi par di essere in mezzo ad arteriosclerotici che mettono in bocca agli altre cose che non hanno mai detto (nella forma e nel contenuto che invece si vuol far passare).
Cos’è, Marchiori ora deve andare in giro su internet per correggere il modo con cui la gente inventa/interpreta quello che è successo e quello che dice.
E, ripeto, in ogni caso, nessuno c’era quando lui e Page se la parlavano/raccontavano tra di loro…
E quante idee illuminanti escono anche solo alla macchinetta del caffè, per esempio…
ho intervistato massimo a milano
durante innovation festival
mi ha detto ciò che è scritto sull’articolo pubblicato
contenuto confermato in forma scritta prima della pubblicazione
mi spiace ma è così
dettaglio confermato in conferenza stampa
https://www.unipd-cmela.it/volunia/
No comment – ma ascoltatelo tutto:
https://www.youtube.com/watch?v=YVTyYkdbVEc&feature=player_embedded#!
Toglietevi il prosciutto dagli occhi voi che non volete vedere o sentire.
rai 3 qui è molto chiaro
https://www.youtube.com/watch?v=Hq-WnEpBVik&feature=related
vicenza
https://www.youtube.com/watch?v=5ikgHVXREWQ&feature=related
Condivido su tutto…il motore di ricerca Google è il centro di migliaia di servizi eccellenti.
Quindi come commentare Volunia? … è morto prima di iniziare!!
@Lucia:
“Dieci anni or sono ha sviluppato HyperSearch: l’algoritmo sul quale Google basa PageRank”
Questo sarebbe falso?
Oppure hai del testo nascosto nel tuo articolo che gli altri non riescono a leggere? 🙂
Non capisco che intendi dire nel concreto.
Marchiori non ha mai affermato di aver creato l’algoritmo di google, come qui dentro si insiste nel voler far credere.
Marchiori ha sempre discorsivamente argomentato che ha fatto e cosa ne è derivato.
Per il resto, boh, mi pare che qui dentro c’è parecchia gente che rosica e mica poco.
Se poi ci sono giornalisti che scrivono male i loro pezzi perchè non sanno di che stanno scrivendo, non è certo un problema di Marchiori.
@Lucia: per il video di Rai3, mi citi a che minuto/secondo Marchiori ha detto quello che si legge in sovraimpressione “ho inventato l’algoritmo di google ma sono tornato a fare ricerca in un’università italiana”.
Io dal sec. 43 sento “si è vero nel senso che…….” e da li parte la descrizione di quel che è stato.
Marchiori il senso delle parole lo conosce bene, sono gli altri che lo citano che hanno problemi di “comprendonio”…
@AleD L’articolo parla di disinformazione e questa c’è stata.
In merito al mio video e all’immagine riportata da me cosa dici ? Ti astieni ?
@ale ok, però siamo d’accordo sul fatto che marchiori non ha inventato l’alg di google giusto?
https://books.google.it/books?id=HjbgEofC8IIC&pg=263&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false
Refer to the book “Google Marketing” by Fabrizio Barbarossa (p. 263) where the author asks Marchiori “Sei davvero il padre o semplicemente l’ispiratore di Google?” (“Are you really the father, or simply the inspirator of Google?”)
qui https://www.webpronews.com/volunia-google-italian-2012-02#comment-202244
interview 1:
the interviewer presents him as ‘uno degli inventori di Google con l’algoritmo HyperSearch’
Marchiori accepts this definition and concludes the story like this:
“Larry Page mi ha detto ‘e’ un idea veramente ottima, cerco di vedere se riusciamo a fare qualcosa di nuovo basandoci su quest’idea’”
interview 2:
“quello che succede e’ che in quel periodo mi viene l’idea dell’algoritmo che poi avrebbe cambiato il mondo dei motori di ricerca tramutandosi in Google l’anno successivo”
interview 3 (starting at 00:35)
Question:
Un suo lavoro ha reso possibile l’invenzione di Google. E’ vero?
Marchiori:
“Si e’ vero. Nell’ormai lontano 96 avevo fatto un mini motore di ricerca all’universita’ di Padova, poi l’ho presentato [alla conferenza], li’ cera Larry Page, ha capito subito come tutti quelli presenti che la cosa era molto interessante perche’ creava un motore di ricerca molto migliore di quello che era prima [..] e poi praticamente, correttamente citandomi, hanno fatto Google.
E vorrei anche aggiungere come anche Giorgio ha detto nel suo articolo, che se anche abbia ispirato il concetto di implementare un modo per dare un ‘trust’ alla pagina, un conto è ‘dare l’ispirazione’ un conto è trasformarlo in realtà.
Se Kubrik fosse ancora vivo allora dovrebbe rivendicare tutte le sue creazioni fantascientifiche che ha fatto nel 68 in 2001 odissea nello spazio?
Il punto _grave_ della questione, IMHO è che se da una parte c’è stata disinformazione, dall’altra Marchiori non ha ridimensionato davvero le parole dei giornalisti.
A me non interessa se ha scritto un paper che ha ispirato Google, ci sono montagne di scartoffie su misure di centralità nei grafi, una nel 96 avrebbe aggiunto un altro tassello anche piccolo ad un puzzle già praticamente finito.
Quello che mi interessa (ed è la seconda cosa scandalosa di tutto) è che si parla dell’ “inventore del web” come di uno che ne conosce i mercati e di Marchiori “perchè è membro del W3C”.
É come dire che se prendi un progettista della Ferrari vince sicuramente tutte le gare come pilota.
Sono 2 cazzo di cose diverse!