I nuovi motori di ricerca: quali cambiamenti per i SEO?


Google è indiscutibilmente il motore di ricerca per eccellenza, e in tutti questi anni nessuno è riuscito a mettere la sua leadership, anche lontanamente, in una situazione di pericolo.

Non è riuscito Yahoo!, uno dei pionieri del web come lo conosciamo oggi, che ha finito con stipulare patti con Microsoft e dunque, per adesso, mettendosi da parte nella sfida per i motori di ricerca. Non è riuscita Microsoft, con i suoi enormi capitali da poter investire, con il suo brand ormai consolidato nel mondo dell’informatica, e soprattutto con il suo sistema operativo – il più diffuso al mondo e il suo browser proprietario – Internet Explorer, il cui motore di ricerca predefinito è naturalmente Bing.

Non ci sono riusciti neppure progetti alternativi, come DuckDuckGo, con il suo rispetto della privacy, o Ask, con l’importanza data alle esigenze e alle domande degli utenti.

Anche colui dal quale Larry e Page hanno preso ispirazione per il funzionamento dell’ algoritmo che ha fatto diventare Google il gigante che è attualmente, ha fallito nella sua impresa : stiamo parlando di Massimo Marchiori con il suo Volunia e i 2 milioni di euro di investimenti non proprio andati a buon fine, di cui si era già parlato sul SEO Blog GT in diversi articoli come questo.

Di chi aveva provato a distinguersi, oltre a Google, si era parlato anche in questo post.

iStella, Quag e Qwant: nuovi arrivati, ma col piede sbagliato

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Dopo aver visto questi fallimenti, i tentativi di “disputare un match“, contro la grande G sono radicalmente diminuiti.

In Italia però, di recente, sono stati annunciati due nuovi progetti, iStella e Quag, e così anche nella vicina Francia, con Qwant.

Per quanto riguarda iStella, la maggior parte di voi probabilmente ne avrà sentito parlare. È un progetto dietro la quale c’è Renato Soru fondatore di Tiscali, che negli anni 2000 con il web italiano, aveva fatto fortuna.

iStella.it ha come punto di forza, a livello italiano, una grande numero di mappe, sia attuali che storiche, che potremo consultare (in alcuni casi risalgono al 1945).

Ma la possibilità di conoscere il nostro paese negli anni 50’, può davvero muovere utenti e possibili clienti tanto da far guadagnare o anche semplicemente ripagare gli investimenti? Considerando il fatto che dal punto di vista dei risultati nelle ricerche, in alcuni casi, risulta davvero scadente, le possibilità che abbia un grande successo sono davvero poche.

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Altro motore di ricerca, di cui si sta parlando meno, è Quag. Dalla grafica ben studiata, si basa sul poter formulare domande riguardanti la query ricercata.

Se, ad esempio, sto cercando [auto a 7 posti], posso porre alla community un particolare quesito a tale riguardo.

Per quanto riguarda la qualità dei risultati tutto ciò potrebbe avere dei buoni riscontri, dato che abbiamo la possibilità di trovare persone che portano un commento personale a ciò che stiamo cercando. Prendendo in considerazione l’esempio precedente, potremo trovare qualcuno che parla dei vantaggi di un modello rispetto ad un’ altro e molti altri aspetti. Bisogna considerare però che Quag non è un vero e proprio motore di ricerca, dato che i risultati provengono da Google e Bing.

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Finiamo con Qwant, nuovo motore di ricerca francese, alla ricerca di novità nel modo in cui proporre i risultati.

Infatti, la peculiarità di tale servizio è offrire nella stessa pagina 5 tipi di risultati: provenienti dal web, live (articoli pubblicati recentemente), una colonna con informazioni prese da wikipedia, social e shopping.

Il problema di questo sito è proprio l’ elemento nel quale ha concentrato il proprio fattore novità: le 5 colonne. Queste infatti, non fanno altro che creare una grande confusione all’utente, abituato ad ottenere ciò che cerca e in maniera veloce.

Troppo Social e poco Antispam

Negli ultimi anni Google si sta muovendo sempre di più ai fini di eliminare lo spam e di migliorare i risultati delle proprie ricerche. I progetti di cui invece ho appena parlato, hanno preso come elemento portante i social, implementandoli un pò troppo.

L’utente medio infatti, ha la necessità di ricevere velocemente quello che cerca.. avere 5 colonne con diversi risultati, creare conversazioni o poter caricare dei documenti (nel caso di iStella) non penso sia molto funzionale, soprattutto se pensiamo al gran numero di utenti mobile, che di norma ha molta fretta e necessita di avere i risulati sperati velocemente.

Il poter condividere la propria ricerca può essere un qualcosa di vantaggioso, ma da offrire in maniera marginale. L’obiettivo di un motore di ricerca è principalmente dare risultati privi di spam e interessanti per colui che li sta cercando. Da questo aspetto, i progetti precedentemente elencati, sono davvero molto indietro.

Cambi in vista per i SEO?

Quando si tratta di nuovi progetti, i SEO spesso incominciano ad informarsi in modo tale da tenersi preparati ad affrontare questi nuovi “fronti”.

Da questo punto di vista possiamo stare tranquilli: forse saranno flop come Volunia o nel migliore dei casi, ci vorranno davvero tanti anni per diventare qualcosa da prendere in considerazione.

Se pensiamo che, come detto all’inizio di questo articolo, anche società come Microsoft non sono riusciti ad ottenere un posto di rilievo, possiamo allora stare più che convinti che ancora per molto tempo potremo tralasciare questi servizi.

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